Le casse del Comune sono al verde e la Giunta chiede un fido alla Banca. Operazione finanziaria che si ripete da anni, ma che in questo 2016 ha visto il battesimo della prima delibera di Giunta. L’Amministrazione comunale ha dovuto chiedere un affidamento alla Banca che gestisce la tesoreria poiché i flussi di cassa non sarebbero sufficienti per “garantire il pagamento delle retribuzioni al personale dipendente – recita il testo della delibera n° 1/2016 -, l’assolvimento delle spese obbligatorie e la tempestività dei pagamenti connessi a debiti di natura commerciale”. Eppure i mesagnesi avevano pagato il secondo acconto Imu proprio lo scorso 16 dicembre. Forse quei soldi non sono bastati poiché il Comune in media spende al mese dagli 800mila al milione di euro e a fine anno le spese si accumulano. “Le variabili che incidono sulla cassa – ci spiega il responsabile del servizio tesoreria, dott. Francesco Siodambro – sono innumerevoli: come i ritardi nei trasferimenti dello Stato o quelli regionali, le spese obbligatorie e altre condizioni complesse”. Quindi niente paura, il Comune ha riattivato un fido con la Banca che gestisce la tesoreria chiedendo una anticipazione di cassa di € 5.372.222,10 (pari ai tre dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente). Ma questo non significa che verrà tutto consumato in pochi mesi. Anzi, la ragioneria potrebbe consumarlo solo in parte e rientrare non appena si verificano nuove condizioni finanziarie. In questo caso è obbligata a pagare un tasso di interesse basso.
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