Cari Concittadini,
oggi celebriamo la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Il 4 novembre è l’anniversario dell’armistizio di Villa Giusti del 1918, firmato il 3 novembre ed entrato in vigore il 4 novembre 1918, che consentì all’Italia di ultimare il processo di unificazione nazionale iniziato durante il Risorgimento. Ad un anno esatto da quella data, che in Italia coincide con la fine della Prima Guerra Mondiale, veniva istituita la giornata che stiamo vivendo, un solenne appuntamento che ha attraversato un periodo storico lungo, incluso il buio e travagliato ventennio fascista, per giungere fino ai giorni nostri intatta nei valori fondanti che ne giustificarono l’essenza. Lo spirito col quale ripercorriamo quei valori rimandano al drammatico percorso di unificazione dell’Italia per il quale servì un conflitto che il Paese, con ogni singola parte della sua composizione geografica e sociale, pagò in termini di vittime e drammatica povertà.
Oggi, in visita al Monumento ai Caduti nel Cimitero della città di Mesagne, abbiamo ripercorso con gli occhi e col cuore il tributo che anche la nostra città pagò in termini di vite umane e di dolore, abbiamo riflettuto sui nomi e sulle date di nascita e morte dei caduti, il pensiero è andato ai dispersi, al destino infelice di tutti coloro che non tornarono: a loro e al ricordo delle loro giovani vite spezzate abbiamo reso omaggio. Da quando il virus ci ha privati, per un fatto di opportuna e temporanea necessità, della possibilità di ritrovarci in presenza per coltivare – soprattutto insieme ai più giovani – i valori della memoria, lo sforzo che abbiamo avvertito come doveroso è quello teso a non disperdere l’importanza di alcuni principi, espressi con modalità diverse ma non per questo meno sentite.
Il sacrificio militare di tanti giovani rende questa festa una ricorrenza dolorosa ma importante, come doloroso e importante fu il contributo di tanti civili che attesero invano il ritorno dei propri cari, continuando a vivere e a lavorare in territori devastati dagli effetti nefasti della guerra, negli anni in corso e in quelli a venire. L’unità nazionale che scaturì da anni difficili oggi è elemento fondante per ritrovarci intorno al giusto orgoglio di sentirsi italiani, solidali e fiduciosi contro un nemico che oggi è la pandemia.
Il percorso tormentato che dal primo conflitto mondiale ha portato all’unità dell’Italia è servito a restituirci il valore di un futuro di pace, libertà, democrazia che trova fondamento nei principi della Carta Costituzionale, che all’art.11 afferma che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
In questa data a loro dedicata, rivolgiamo un sentito ringraziamento alle Forze Armate, garanzia di sicurezza per il nostro Paese ed espressione autorevole per la comunità internazionale, riconosciuto esempio di perizia e di qualità umane nei diversi contesti nei quali si trovano ad operare in ragione del servizio prestato.
Viva l’Italia e viva la Pace! Sempre.
Mesagne, 4 novembre 2020 Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne
Omar Ture, presidente del Consiglio Comunale di Mesagne