Hanno risposto “presente” dopo 50 anni. Storica rimpatriata degli scolari mesagnesi che nell’anno scolastico 1966/67 frequentavano il quinto anno della Scuola elementare “Giovanni XXIII”. L’edificio di via Maja Materdona era stato costruito da poco e loro erano tra i primi bambini ad occupare quelle stanze che oggi, invece, hanno bisogno di un grosso intervento di manutenzione. Per la ricorrenza è stato invitato anche il maestro Antonio Nitti, amato e stimato da tutti gli ex studenti. Il prof. Nitti in quegli anni era alla sua prima esperienza di insegnamento, poco più che vent’enne aveva appena finito il servizio militare e fu assunto come maestro di scuola elementare.
L’appuntamento per stare insieme è stato programmato nei minimi particolari grazie anche alle nuove tecnologie: facebook e whatsapp sono stati un valido aiuto. Ad aver avuto l’idea di trascorrere una serata insieme è venuta a Maurizio Pignatelli che ha contattato tutti e nel giro di quattro mesi il desiderio è diventato realtà. “Un giorno – ci racconta Maurizio – quando stavo passeggiando per strada, mia figlia mi rivolse questa domanda: “Papà come mai hai tanti amici che ti salutano?. Gli risposi sottolineando il valore dell’amicizia e del rispetto che devono durare nel tempo. Da quel momento ebbi il desiderio di rivedere e incontrare ancora una volta gli amici della scuola elementare”. Si sono incontrati sabato 6 maggio attorno ad un tavolo imbandito nella Locanda dei Messapi ospiti di Uccio Barbanera. Anche in questo è stato fondamentale il ruolo dell’allora capoclasse Cosimo Spinosa, a lui vanno i ringraziamenti di tutti per l’organizzazione.
A rispondere all’appello 22 “scolari” su 24. “Due nostri amici – dice visibilmente commosso Maurizio Pignatelli – purtroppo non ci sono più. Voglio ringraziare tutti per aver accettato immediatamente l’invito, molti sono diventati dei validi professionisti e vivono a Mesagne, ma qualcuno ha fatto il sacrificio di venire da fuori pur di stare una serata insieme”.Sono arrivati da Linate, Cremona e da Cisternino per ritrovarsi ancora una volta e ripercorrere attraverso i ricordi gli anni della scuola elementare. Tra le primissime immagini conservate nella mente di ognuno di questi ex ragazzini c’è la bacchetta che veniva usata dal maestro Nitti. “Gli aveva dato il nome di Teresa – ci dicono all’unisono -, perché diceva in dialetto il maestro: “Quandu tali, pesa”. Noi dobbiamo tutto al professore Nitti – rimarcano gli scolari con i capelli bianchi -, le cose che abbiamo imparato nei cinque anni di scuola elementare sono stati un valido aiuto per affrontare il resto della nostra vita professionale”. Ma su tutti i ricordi quello più commuovente è stato rivolto ai due compagni di classe che purtroppo non ci sono più: il generale dell’esercito Antonio Padula e Franco De Guido.
L’appuntamento al ristorante, vissuto con spensieratezza, ha dato la possibilità a tutti di ripercorrere cinquant’anni di vita trascorsi tra il lavoro, i matrimoni, la famiglia, i figli e la nostalgia dei bei tempi passati insieme. Rivedersi con i capelli bianchi e con qualche chilo in più è stato utile per apprezzare le esperienze della vita e riflettere sul futuro.
Non poteva mancare come in tutte le classi che si rispettano l’appello: Cosimo Spinosa (dipendente comunale), Domenico Simone (impiegato), Luigi Faggiano (infermiere), Maurizio Pignaltelli (dipendente laboratorio Mardighian), Giannone Cosimo (impiegato), Bartolomeo Fantasia (comandante Vigili Urbani), Maurizio D’Errico (dipendente), Raffaele Distante (agricoltore), Rosato Alberto (professore), Rolli Francesco (operaio), Damiano Stasi (commerciante), Fastidio Martino (Medico), Taurisano Mario (infermiere), Biagio Silla (infermiere), Cosimo Perez (ingegnere), Colucci Carluccio Giuseppe (commercialista), Italiano Salvatore (commerciante), Zezza Lillino (impiegato), Devicienti Vito (ingegnere), Baglivo Nicola (operaio), Simone Matteo (professore), Risolo Vincenzo (bancario) e Cosimo Capodieci (imprenditore).
La serata si è conclusa con la foto ricordo sulla scalinata della chiesa di Sant’Anna organizzata facendo attenzione ad occupare gli stessi posti di cinquant’anni fa. Cosimo Saracino