Era stato condannato all’ergastolo per associazione di tipo mafiosa nelle sentenze del 1990 e del 1994, dopo esser entrato in carcere a 24 anni, nel 1986. Ne era uscito dopo 32, a luglio 2018, ma gli anni di detenzione non lo hanno cambiato e anche se il suo soprannome rimanda a un periodo storico ormai superato, il carisma di Cinque lire sembra essere ancora attuale: Giovanni Donatiello è stato arrestato all’alba di oggi, 25 settembre, nell’operazione “Old generation” perché continua a mantenere il capillare controllo del territorio e delle attività illecite della Sacra Corona Unita.
“Donatiello a partire dal giorno della scarcerazione assume nuovamente il ruolo di “leader” all’interno del sodalizio mafioso” si legge nell’ordinanza del Tribunale di Lecce che, su richiesta della pm Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Giovanna Cannalire, ha emesso misure cautelari a carico di 13 persone, di cui otto ristrette in carcere, cinque sottoposte alla misura dell’obbligo di firma.
“A Donatiello, unico personaggio di spicco in libertà, risultano affiliati numerosi soggetti da sempre inseriti nel circuito associativo e legittimati dallo stesso a operare sul proprio territorio/paese di competenza”. Il sodalizio si sarebbe dedicato alle estorsioni nei confronti degli imprenditori agricoli nel settore della produzione del grano, alla gestione “abusiva” di parcheggi nei pressi dell’ospedale Perrino e anche al sostentamento dei detenuti.
Nella conferenza stampa svoltasi nella mattinata di oggi, il questore di Brindisi, Ferdinando Rossi l’ha sottolineato: “Se qualcuno pensava di essersi liberato di alcuni cancri come la criminalità organizzata sbagliava o dava valutazioni superficiali. Non siamo un territorio immune dalla mafia perché su questo territorio ci sono personaggi che fanno e che hanno fatto la storia della criminalità organizzata brindisina e salentina. Chi ha fatto una strada difficilmente ne percorre una diversa”, prosegue chi è stato (ed è) poliziotto di strada, alludendo all’arresto di Giovanni Donatiello, sorvegliato speciale, che nei bar incontrava gli affiliati per impartire gli ordini.
Gli arrestati condotti in carcere
Ma oltre 100 agenti della Squadra mobile di Brindisi, al comando del vicequestore Rita Sverdigliozzi, e gli agenti di Lecce, coadiuvati da numerosi equipaggi del Reparto prevenzione crimine Puglia e personale del IX Reparto volo di Bari, all’alba di oggi, hanno trasportato in carcere con Giovanni Donatiello, anche Enrico Colucci 66 anni, di Brindisi, Angelo Pagliara,57 anni, di Brindisi, Teodoro Valenti 47 anni, di Brindisi, Antonio Signorile, 50 anni, di Brindisi, Alessandra Di Lauro 54 anni, di Brindisi, Cesario Monteforte 54 anni, di Brindisi. L’ottavo, Francesco Campana, 47, di Mesagne ha ricevuto l’ordinanza nella casa circondariale di Opera (Milano) perché già detenuto al 41 bis.
I sottoposti all’obbligo di firma
Mentre sono sottoposti a obbligo di firma: Giuseppe Monteforte, 34 anni, di Brindisi, Lucia Monforte 52 anni, di Brindisi, Simone Sperti, 23 anni, di Brindisi; Marco Sperti, 33 anni, di Brindisi, Mara Riza, 31 anni, di Brindisi. Le persone indagate sono complessivamente 19.