Continuano a Mesagne, paese natio di Giovanni Messe uno dei soli 4 personaggi che possono fregiarsi del titolo di Maresciallo d’Italia, le offese anche attraverso indagini giornalistiche basate sulle illazioni di agenti dei servizi segreti americani o inglesi e Agenti del servizio segreto del PCI che hanno il tempo che trovano. Figuriamoci…gli agenti dei servizi segreti e quelli del PCI! Tra l’altro con una topica enorme indicando il Messe come componente dell’Arma dei Carabinieri, cosa naturalmente falsa.
Al Maresciallo d’Italia Giovanni Messe sono intestate centri direzionali dell’esercito, caserme, monumenti, stele, per non parlare di libri, saggi, opuscoli, articoli, ecc.
Cliccando su google il suo nome, si aprono tante pagine quanto nessun mesagnese al mondo.
Non siamo storici né vogliamo sostituirci ad essi ma con molta semplicità si può dire che Giovanni Messe è stato un eroe della Grande Guerra al servizio dell’esercito italiano. Poi nella seconda guerra mondiale è sempre stato al servizio dell’esercito italiano. Anche nella tragica spedizione in Russia, dove aveva assunto il comando del Csir, Corpo di spedizione in Russia. Egli si era dimostrato un buon generale, sensato, animoso, sollecito verso i bisogni della truppa, risoluto nell’esporre a Mussolini le carenze delle forze a lui affidate. Quando Mussolini volle intensificare le operazioni sul fronte russo, Messe ebbe il coraggio di contraddirlo. Poi in Tunisia dove le nostre forze armate subivano pesanti sconfitte e fu costretto ad arrendersi con l’onore delle Armi da parte degli inglesi.
Fatto prigioniero dagli Inglesi, dopo l’armistizio dell’8 settembre, nel novembre del 1943 viene liberato, portato a Brindisi divenne Capo di Stato Maggiore Generale di tutte le forze armate italiane che parteciparono attivamente alla Liberazione dell’Italia dai tedeschi .Gli scritti su questi argomenti sono infiniti e , soprattutto, storicizzati.La questione “Messe” come si vede, rappresenta una dimensione nazionale, anzi internazionale, non certamente un dibattito da localismo provinciale o cittadino, riprovevole e insensato.
A Mesagne c’è chi vuole dare le patenti di agibilità politica o culturale solo a chi vogliono loro relegando gli altri agli angoli della storia.
La verità vera è che gli eredi del Partito Comunista mesagnese o meglio di questa sinistra radical-chic , sono senza riferimenti storici e si arrampicano sugli specchi alla ricerca affannosa di qualche appiglio.
Allora cosa c’è di meglio di attaccare e tentare di distruggere altre figure di mesagnesi che hanno dato lustro alla nostra comunità pur nel contorto vissuto storico del secolo scorso?
Il Maresciallo d’Italia Giovanni Messe, nato a Mesagne , di umili origini, ha raggiunto una caratura internazionale di altissimo livello con riconoscimenti a tutti i livelli militari e politici. Il suo cammino è stato contorto? Si, è vero come quello di tutti coloro i quali hanno vissuto ed agito in Italia durante le due guerre mondiali e durante il periodo post- bellico in una nazione sconfitta in guerra e preda di appetiti delle grandi nazioni che volevano spartirsi il mondo. Solo questo dovrebbe inorgoglire i mesagnesi e non alimentare “posizioni venate da vetero-sinistrismo con alcuni spunti nostalgici “, come giustamente afferma il Direttore Urgesi che ha studiato ed approfondito , senza sconti, la figura di Messe.
Un approccio laico e disincantato alla vicenda sarebbe necessario e contribuirebbe ad una pacificazione, almeno su questo punto, che il paese merita dopo tanti anni di scontro ideologico. Valga d’esempio quello che è successo nella vicina Francavilla Fontana dove l’ex deputato di Alleanza Nazionale ex msi Euprepio Curto ha proposto l’intestazione di una via ad un dirigente comunista a lungo contrastato, Antonio Somma, a cui ha riconosciuto la dedizione e la abnegazione politica verso gli altri.
Riusciranno questo Sindaco e questa Amministrazione a condurre in porto un cammino così “alto” e periglioso? Sicuramente no! però per favore lasciate in pace la memoria e la considerazione sul Gen. Giovanni Messe che ha l’Italia e non il suo paese natale.
Lanciamo una proposta al sindaco, facciamo esprimere liberamente i cittadini, si parla sempre di coinvolgere il popolo, quale migliore occasione allora.
Gruppo dirigente Fratelli D’Italia Mesagne