MESAGNE – Il 25 Gennaio 2016 si perdevano le tracce di Giulio Regeni. Ricorrono oggi i 5 anni dal ritrovamento del suo corpo. Sulla morte dello studente, e sulle cause che la causarono in seguito delle ripetute e prolungate torture, non vi è ancora alcuna certezza.
Lo scorso anno, il Comune di Mesagne organizzò una marcia silenziosa, in collaborazione con l’ Istituto scolastico ‘Epifanio Ferdinando’, per chiedere chiarezza sulla drammatica vicenda.
“All’appello, affinché venga fatta giustizia, ci uniamo anche quest’anno, se è possibile con ancora maggiore forza e determinazione”, ha dichiarato il sindaco Toni Matarrelli. Le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria limitano le espressioni con cui in tutta Italia si stanno svolgendo le iniziative per ricordare l’omicidio del giovane ricercatore, ma non azzerano le ragioni e le forme simboliche per farlo.
“Dopo che la procura di Roma ha chiuso le indagini accusando cinque agenti dei servizi segreti egiziani, la procura del Cairo ha fatto sapere che ‘non esiste una base’ per procedere e che quindi non fornirà informazioni sui cinque agenti. Tradotto in altri termini significa che non collaboreranno”, ha commentato il consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili, Vincenzo Sicilia.
In occasione del doloroso anniversario, lo striscione ‘Verità per Giulio Regeni’ è stato riposizionato sulla facciata del Comune di Mesagne.