Home Dal Territorio Uiltec, Carlo Perrucci: “Chi vuole Brindisi senza industria non ha a cuore il futuro dei giovani”

Uiltec, Carlo Perrucci: “Chi vuole Brindisi senza industria non ha a cuore il futuro dei giovani”

da Cosimo Saracino
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È bastata una «Piattaforma condivisa» dai Rappresentanti dei Lavoratori e delle Imprese del settore industriale – era ora, da tempo se ne sentiva l’esigenza – per risvegliare dal letargo le tante – nel numero di sigle ma non di aderenti – associazioni ambientaliste le quali in questi giorni sono arrivate a sconfessare l’operato del Sindaco che loro stesse hanno supportato e che per anni è stato il loro principale rappresentate politico. Ma tant’è: nelle dinamiche sociali e politiche Brindisi mantiene la sua particolare originalità.

Viene criticato ed ostacolato con ogni mezzo chi lavora, chi si permette di suggerire idee e chi con forza e coraggio riesce ancora ad investire in questo territorio. Lo sport preferito da questa parte minoritaria della Città è la contrapposizione totalmente ideologica al sistema industriale arrivando ad offendere l’intelligenza dei concittadini non riconoscendo le ricadute economiche ed occupazionali che l’Industria ha portato e continua a portare sul territorio. La critica è al passato, al presente ed al futuro: continuano a parlare di un futuro diverso per il nostro territorio ma piuttosto che presentare progetti – ed i relativi investimenti per il “Nuovo modello di sviluppo” di cui sentiamo parlare da trent’anni – si ostacola in ogni modo le progettualità presentate e realizzate, per somma fortuna di Brindisi, dalle grandi Aziende presenti.

Riportiamo alcuni esempi concreti.

In questi giorni il tanto criticato Petrolchimico ha avviato la fermata poliennale per raggiungere importanti obiettivi in tema di upgrade tecnologico, miglioramento di affidabilità impiantistica ed efficientamento energetico ed ambientale. Tutti interventi finalizzati ad una concreta riduzione degli inquinanti. Nello specifico si porteranno a compimento progetti come la Torcia a Terra, con l’utilizzo di terminali di ultima generazione, il miglioramento dell’affidabilità della rete elettrica e della rete di distribuzione dell’acqua di mare ed il revamping di due forni del cracking che porteranno l’impianto di Brindisi a diventare uno dei più avanzati nel panorama europeo e non solo.

Molti ignorano che si tratta di investimenti per il miglioramento delle condizioni ambientali pari a 100 milioni di euro interamente finanziati da Eni-Versalis, in aggiunta ad altri già stanziati da Enipower per la parte di sua competenza. Quindi risorse economiche che l’Azienda investe senza ricorrere a Fondi pubblici – pagati dai cittadini – quali quelli della Transizione Energetica, Europei o Regionali. Il secondo aspetto positivo di tali investimenti è la ricaduta occupazionale: grazie a questi lavori circa 1200 lavoratori rientreranno per tre mesi nelle attività produttive avendo una importante, seppur minima, possibilità lavorativa in una fase drammatica come quella che viviamo.

Per queste ragioni troviamo ancora una volta assurda ed azzardata la scelta del sindaco Rossi di non riconoscere, ricorrendo al TAR, il decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata da Eni-Versalis e firmata dal ministro Cingolani il 3 marzo scorso. Una opposizione perseguita nonostante la disponibilità più volte formalizzata in varie sedi dall’Azienda di programmare l’implementazione del Sistema di monitoraggio ambientale così come previsto dall’AIA.

Troviamo totalmente incoerente l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale: da una parte sostiene il progetto A2A, non ancora tecnicamente analizzato a fondo, mentre dall’altra contrasta una AIA riveduta e autorizzata dai tecnici e dal ministro Cingolani, un riferimento di altissima autorevolezza sul tema della innovazione tecnologica. Un atteggiamento ideologico contro il Sistema industriale che se rivisto potrebbe creare notevoli speranze occupazionali per i giovani brindisini.

Prima di pronunciarci sul citato progetto A2A preferiamo avere occasione di conoscere nel dettaglio la proposta e di confrontarci con l’Azienda per verificare le reali ricadute. Ad oggi, infatti, i Sindacati non hanno avuto la stessa occasione di approfondire la Proposta data ai capigruppo consiliari del Comune di Brindisi o anche a molte associazioni e partiti vari della città, visto il susseguirsi di prese di posizioni da parte di esse. Naturalmente consideriamo favorevole l’ennesimo tentativo di A2A di presentare un nuovo progetto produttivo ad integrazione di quelli già esistenti – a qualcuno forse non noti – per rafforzare la permanenza del sito produttivo a Brindisi e consentire, dopo anni, il rientro di intere famiglie costrette ad allontanarsi dalle loro radici.

Anche nel caso della Jindal Films i ritardi delle Istituzioni mal si conciliano con i tempi industriali, facendo rischiare la perdita degli investimenti. L’Azienda ha presentato un progetto alla Regione Puglia per accedere al Contratto di Programma Regionale per un investimento di circa 50 milioni di euro per la produzione di film BOPP e BOPE che porterebbe Brindisi a diventare uno dei siti più importanti in Europa. Progetto fermo a Bari.

Altri emblematici casi riguardano il progetto Edison, anche questo chiuso in un cassetto, e l’ormai cronica situazione della riconversione della Centrale Enel di Cerano, entrambi progetti e investimenti vittime della burocrazia e soprattutto dell’assenza di un serio Piano Industriale del nostro Paese che rimetta al centro del dibattito l’importanza di un settore strategico e determinante per la tenuta di un sistema economico ed occupazionale.

Chi continua a professare che l’Italia, e Brindisi, possa fare a meno dell’Industria è in mala fede e non ha a cuore il futuro dei nostri giovani.

Noi della Uiltec di Brindisi crediamo in un Sistema Integrato, come avviene in tutti i Paesi economicamente avanzati, e continueremo a sostenere con forza la volontà ed i progetti di investimento sul territorio di tutte quelle Aziende affidabili e che dimostrano sensibilità ed attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e soprattutto al più alto livello di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Una attenzione prioritaria, quella per la Sicurezza sui luoghi di lavoro, su cui la Uiltec continuerà a mantenere alta la guardia proseguendo con decisione nella promozione della Campagna #ZeroMortiSulLavoro avviata in questi giorni dalla Uil Nazionale.

Brindisi, 17 maggio 2021

Il Segretario Generale Uiltec Brindisi

Carlo Perrucci

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