E quindi “uscimmo a riveder le stelle” è l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, ma anche il titolo dato al progetto di rigenerazione urbana del quartiere “Grutti-Calderoni” che verrà presentato dal Comune di Mesagne al Governo per chiedere che venga finanziato con i soldi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Nell’anno in cui vengono celebrati i settecento anni dalla morte del Divin Poeta, la città di Mesagne pensa a riqualificare il quartiere degli artisti (dai nomi delle vie del “Sintinaro”). Poco meno di 5milioni di euro, senza necessità di cofinanziamento comunale, per rendere più attrattiva una zona periferica che negli anni è cresciuta in termini di residenze ma che ha bisogno di servizi pubblici, attività private e spazi verdi per superare “fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale”. L’opportunità di un finanziamento, prevista nel DPCM del 21/01/2021, è stata colta immediatamente dall’Amministrazione comunale che vuole così concretizzare la promessa, spesso ripetuta dal Sindaco Matarrelli, “di riqualificare le periferie”. La giunta ha anche aggiornato il piano per la riqualificazione delle periferie e sta lavorando per progettare interventi anche in altri quartieri: Sant’Antonio, Paisiello, Zecchino ecc. Adesso mancano pochi giorni all’inserimento in piattaforma dei documenti necessari per il finanziamento, poi bisognerà incrociare le dita ed attendere l’esito di un progetto che cambierà il volto di questa zona di espansione (continua a leggere dopo le immagini).
I PROGETTISTI
L’Ufficio lavori pubblici si è messo subito all’opera creando un gruppo di lavoro formato da professionisti mesagnesi con provata esperienza nel campo della rigenerazione urbana. L’Arch. Palma Librato, ex assessore della giunta Molfetta ed esperta in materia di progettazione, l’Arch Gabriella Verardi, progettista della rigenerazione urbana di Parco Potì e l’Ing. Carlo Patrizio, dello studio INTHEMA S.r.l. di Roma, per ripensare un quartiere tagliato fuori dal resto della città a causa della Ferrovia. Una squadra di professionisti molto motivata guidata dall’Ing. Claudio Perrucci, responsabile del servizio lavori pubblici della città.
COSA HANNO PREVISTO
Al termine di un lungo lavoro, il team di professionisti ha prodotto un progetto di rigenerazione che immagina il quartiere riqualificato seguendo tre macro aree: il fronte ferroviario, quello rurale con il tessuto connettivo del quartiere e la forestazione urbana. L’idea complessiva è stata quella di creare delle attrattività che potessero incidere sulla vita sociale della zona.
Nell’area al centro della lottizzazione Calderone verrà creata una foresta urbana con l’attrezzatura di un parco. Questo progetto vedrà la luce se l’idea dell’Atletica Mesagne non verrà finanziata. In questa area di oltre tre ettari verranno messi a dimora circa 400 alberi ed essenze tipiche della nostra zona, giochi d’acqua e didattici oltre a percorsi per il jogging e aree per i bambini. Diversamente dal parco urbano nato nell’ex campo sportivo, qui non ci sarà un elevato consumo di suolo, né la creazione di zone impermeabili o di altre strutture incompatibili con una vera e propria foresta. Lo spazio di forestazione verrà allestito anche sul ciglio del canale Galina-Capece rinforzando così l’argine di un corso d’acqua che nel lontano 2003 divenne pericoloso.
RURAL FRONT E TESSUTO DEL QUARTIERE
L’altro fronte sarà quello della sistemazione delle vie interne al quartiere e della creazione di una pista ciclabile che cingerà l’intera zona. Le strade saranno sistemate e verranno aperte nuove su suolo pubblico che servirà ad immaginare un nuovo allargamento della zona.
Il quartiere “Sintinaro”, definito così in vernacolo locale, ha sempre avuto una grande barriera: la ferrovia Brindisi –Taranto. I progettisti hanno immaginato questa come steccato da superare e riqualificare. In Piazza Volpe nascerà il Messapia Art Center, un luogo dedicato ai giovani e agli artisti che troveranno spazio per esercitarsi nella loro passione. In via Vasari e via S. Caterina verrà realizzato un parcheggio dotato di pensiline fotovoltaiche e di un rain garden. Questi particolari “giardini della pioggia” si presentano come delle leggere depressioni del suolo ricoperte a verde simili a delle aiuole ma con una funzione tecnica importante, gestire e controllare le grandi quantità d’acqua piovana provenienti principalmente dai tetti degli edifici, dalle sedi stradali e dalle grandi aree pavimentate. Inoltre, questo particolare sistema di installazione, contribuisce notevolmente alla riduzione dell’inquinamento idrico intercettando e trattenendo l’acqua piovana. Piazza Volpe è stata immaginata su altezze differenti per diventare, negli anni futuri quando verrà chiuso il passaggio a livello di via Maroncelli, un collegamento attraverso cui raggiungere il resto della città.
Ora tocca solo aspettare, nella speranza che come ripeteva spesso Virgilio a Dante: “Vuolsì così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”