Oltre a Mesagne ci sono Ostuni, Latiano, Erchie, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Torre Santa Susanna e Villa Castelli. Sono questi i nove Comuni su venti della provincia di Brindisi che nel 2016 hanno centrato l’obiettivo superando il 65% di raccolta differenziata. Per Mesagne i dati dicono che si è arrivati ad una percentuale vicina al 75%. Merito di tutte le famiglie mesagnesi che riciclano in maniera scrupolosa, dei lavoratori dell’azienda che raccoglie i rifiuti e degli amministratori (?). Un obiettivo difficile da raggiungere anche in riferimento alle difficoltà dovute alla carenza di impianti e alla continua chiusura della Piattaforma Ecologica. I cosiddetti “comuni ricicloni” potranno ottenere un risparmio in termini di tariffe in ossequio alle linee guida deliberate dalla giunta regionale lo scorso 26 ottobre.
Per questi comuni le linee guida prevedono una semplificazione dei passaggi, con conseguente risparmio economico. La Regione ha infatti elaborato, di concerto con l’Arpa Puglia, il documento tecnico che definisce le condizioni attraverso le quali il rifiuto secco non riciclabile, residuo della raccolta differenziata spinta, può essere recuperato o conferito in discarica senza la necessità di essere sottoposto preventivamente a trattamento. Mesagne, quindi, potrà saltare il passaggio della biostabilizzazione, conferendo direttamente in discarica.
Buone pratiche che portano a registrare economie sulle tariffe. Minore quantitativo di indifferenziato vuol dire meno costi di conferimento e un abbattimento nell’Ecotassa. In questo modo le casse comunali saranno più al sicuro e il primo cittadino meno pensieroso.
Fonte Quotidiano di Puglia
