Il presidente della Camera dei deputati ha comunicato ufficialmente il giorno in cui il Parlamento eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica (24 gennaio 2022). Vediamo allora nel dettaglio come si elegge il successore di Sergio Mattarella.
Il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune dei componenti di Camera e Senato. Questo significa che i membri di entrambe le Aule si riuniscono per votare in una sessione plenaria il capo dello Stato. Dunque ci saranno 630 deputati e 315 senatori (compresi quelli a vita). A questi però si devono aggiungere 58 delegati regionali. Infatti la legge prevede che ogni consiglio regionale nomini tre delegati (Unica eccezione la Valle d’Aosta che ne nomina uno). La presenza di politici provenienti dalle regioni serve ad assicurare la presenza diretta dei rappresentanti dei poteri locali. In totale saranno 1.003 persone che, di fronte alla loro singola chiamata, si alzeranno e andranno nelle apposite urne per depositare la loro scelta.
Dal giorno prima rispetto a quello in cui è prevista la chiama, viene sorteggiata la lettera da cui inizierà l’appello, in modo che i deputati sappiano in anticipo quando sarà il loro turno e non si affollino nell’emiciclo o in Transatlantico. In questo caso i primi a votare saranno i senatori, partendo da quelli a vita e seguendo l’ordine alfabetico. Quindi sarà la volta dei deputati e infine dei delegati regionali. Per ora è previsto uno scrutinio al giorno, misura che consentirà di avere tutto il tempo necessario per procedere alle sanificazioni ed eviterà anche in questo caso assembramenti, visto che la presenza dei grandi elettori a Montecitorio non si protrarrà in attesa di votazioni successive. Il Covid rischia di avere un peso su queste elezioni perché potrebbero esserci delle defezioni a causa del virus o di eventuali quarantene. Una cosa è certa però:
L’elezione si svolge a scrutinio segreto con la maggioranza rapportata non ai votanti, ma al numero dei componenti l’assemblea elettorale. Cioè il quorum non viene calcolato sulla base di quanti parlamentari saranno presenti il giorno del voto, ma sulla base di chi il diritto di voto ce l’ha. Ecco perché il Covid potrebbe avere un riverbero sull’elezione del capo dello Stato ed ecco perché, di solito, si fa di tutto per essere presenti fino all’ultimo votante.
Quanti voti deve ottenere il prossimo inquilino del Qurinale? Viene eletto chi ottiene la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini oppure chi, nei successivi scrutini, ha ottenuto la maggioranza assoluta. I primi tre tentativi con la maggioranza così detta qualificata servono per tentate, quanto meno in una fase iniziale, di provare ad ottenere l’elezione di una personalità che sia condivisa al massimo fra le forze politiche presenti in parlamento, per il suo ruolo di organo super partes. Un fattore fondamentale questo se si tiene ben a mente quale sia il ruolo del Presidente della Repubblica in Italia. Lui o lei sarà una figura al di fuori dei tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario). E’ una sorta di grande arbitro, il cui compito è quello di controllare ed eventualmente correggere l’indirizzo politico della maggioranza politica quando questa non segua i dettami della Costituzione. E’ il garante della carta fondamentale e interviene nel momento in cui quei principi vengono messi in discussione. Infatti la sua funzione viene definita di indirizzo politico costituzionale.
Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune, si applica il regolamento della Camera dei deputati. Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune (articolo 91 della Costituzione).