Stamani, al termine di approfondite attività investigative, il Commissariato di P.S. di Mesagne ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, a carico di tre soggetti mesagnesi.
G.S., nato nel 2001, è gravemente indiziato di essere l’autore del tentato omicidio commesso in Mesagne in data 16.2.2022 ai danni di un uomo, delitto aggravato dall’uso di arma da fuoco nonché gravemente indiziato anche dei reati di detenzione e porto illegale di arma ed altro; D.E., nata nel 2003, è gravemente indiziata di favoreggiamento personale; G.L. nato nel 1961, è gravemente indiziato di violenza privata e tentata violenza privata aggravata dall’uso dell’arma ai danni della ex coniuge.
In particolare, l’attività investigativa è stata avviata dagli Ufficiali di P.G. del Commissariato di Mesagne lo scorso 16 febbraio, a seguito dell’esplosione di un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo di un uomo, nel mentre questi si trovava presso la propria abitazione con la sua compagna. La tempestività delle indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Brindisi, hanno permesso di addivenire alla puntuale ricostruzione dei fatti ed all’individuazione dei possibili responsabili.
Si è trattato di un vero e proprio agguato, miracolosamente non tradottosi in tragedia, maturato in un torbido contesto di dinamiche endofamiliari il cui fulcro è rappresentato dalla figura di una donna e della sua nuova relazione non accettata dal figlio, presunto autore del tentato omicidio ai danni del nuovo compagno della madre. L’indagine ha anche disvelato un contesto caratterizzato da omertà diffusa, silenzi e tentativi di depistaggi, come quello presuntivamente commesso dalla fidanzata dell’autore del delitto di tentato omicidio, durante le faticose attività di indagine della polizia giudiziaria.
Inoltre, G.L., padre di G.S. è accusato anche dei delitti di violenza privata e di tentata violenza privata aggravata nei confronti della sua ex moglie, quest’ultimo reato probabilmente finalizzato a costringere la donna a ritirare precedenti denunce formulate perché vittima di violenze subite nel passato proprio dall’ex marito.
Al termine delle formalità di rito, il ventunenne è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi e gli altri due indagati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, tutti in attesa dell’interrogatorio di garanzia.