Camminando tra i sentieri la si può sentire ancora tra gli aromi della macchia, nel profumo dei Pini d’Aleppo. La si avverte in ogni sfumatura del verde come in quelle del blu della baia.
E’ ancora in ogni pietra della Torre Uluzzu come nella roccia delle grotte lungo la scogliera. Perché ci ha insegnato che chi lotta contro il male peggiore di questa terra bella e maledetta può morire in una notte di fine marzo, ma continuare a vivere in eterno in un paradiso come Porto Selvaggio. Grazie ancora a Renata Fonte .
Perché anche il sole sembra morire ad ogni tramonto… ma che cos’è il tramonto se non la promessa di un’alba?
In foto un tramonto nel Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio, uno dei tanti che oggi possiamo ancora ammirare grazie alla difesa da parte di Renata Fonte contro la speculazione edilizia, una dura opposizione che le costò la vita la notte del 31 marzo 1984, 38 anni fa.
Foto e dedica di Stefano Bello, Educatore Ambientale e autore di Messapia Selvatica, scrigni di storia e biodiversità.