Il neologismo Culturare, partorito dal collega Gianluca Zurlo, induce spesso il lettore a sbagliare consonante finale, ma il senso di “una cultura che si fa azione”, ci è sembrato da subito la strada giusta da percorrere. Innovazione, cultura e condivisione sono stati gli elementi portanti del progetto alle radici del Festival Biennale che si è svolto negli ultimi giorni a Mesagne. La cultura intesa come bene divisibile e, pertanto, capace di moltiplicarsi tra tutti i fruitori è la traccia comune su cui continuare a creare iniziative. Se poi si aggiunge l’innovazione tecnologica, creativa e digitale diventa luogo di confronto tra generazioni differenti. Condividere esperienze differenti di realtà pugliesi affini ha significato molto un questi tre giorni di confronto. Un obiettivo reso possibile dai rapporti costruiti e coltivati dal sindaco Matarrelli.
I rappresentati delle città di almeno quattro province pugliesi differenti, istituzioni regionali e imprese private hanno collaborato per promuovere un territorio ampio con mille proposte turistiche, enogastronomiche e di eccellenza da fare invidia a zone più blasonate dell’Italia. Mesagne si è dimostrata pronta ad accogliere questa scommessa e i Mesagnesi hanno contribuito a promuovere una iniziativa qualificante e piena di contenuti. L’Amministrazione comunale ha saputo facilitare percorsi e incentivare il protagonismo del privato.
Che cosa bisogna fare adesso? È questa la domanda a cui l’Amministrazione comunale dovrebbe dare una risposta nell’immediato. Non bisogna fermarsi, non è opportuno attendere ancora. La strade già battute della condivisione, del fare rete tra pubblico e privato sono quelle vincenti. L’estate che sta per venire dovrebbe caratterizzarsi proprio per questi aspetti e non solo per gli eventi acchiappa pubblico. Mesagne ha un tessuto economico che si sta rafforzando, le istituzioni sembrano forti del consenso popolare e i Mesagnesi pronti ad accettare qualsiasi sfida.
Continuiamo con professionalità e competenza a promuovere le nostre bellezze, la nostra storia, creando il brand ‘Mesagne’ capace di attrarre un turismo di qualità di cui tutti abbiamo bisogno. Ciò non vuol dire che bisogna cambiare passo rispetto all’offerta enogastronomica che ci riconoscono in tanti soprattutto provenienti dai paesi limitrofi, ma a questa si rende necessario aggiungere altro che sia culturalmente dotato e che punti a diversificare l’offerta. Complimenti a MicExperience e a Pierangelo Argentieri, imprenditore visionario che ogni volta regala al nostro territorio qualità e stimoli per andare oltre.