Home Politica L’Arneo ci prova ancora – di Massimo Alibrando

L’Arneo ci prova ancora – di Massimo Alibrando

da Cosimo Saracino
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Riceviamo e pubblichiamo: “L’annosa vertenza Arneo non si placa. Cambiano i Governi, le piaghe restano! L’agricoltura versa in una situazione di drammatico impoverimento del comparto e  il nostro Governo regionale che fa!? Ci sguinzaglia i suoi “lavoratori” (ovviamente si fa  per dire) dal momento che non ci dimostrano le proprie opere compiute almeno per il tributo  630. Che piaga!

Da giovanissimo facevamo le trasmissioni Radio c/o la Radio libera 102 di Carmelo Solimeo, in quanto volevamo affermare la tutela dei diritti Civili, con ricorsi e ricorsi Giudiziali presso le Commissioni tributarie, all’epoca da funzionario di associazione di categoria andavo io a discuterle presso le opportune  sede giudiziarie.  Ma ad oggi non è cambiato nulla, il potere Giudiziale nell’esercizio delle sue funzioni è limitato all’accoglimento del singolo ricorso legato al singolo avviso di accertamento per l’anno di competenza, poi puntuale L’Ente impositore torna all’attacco. Come si può far trovare il contribuente nelle condizioni di dover adire l’Autorità Giudiziaria più volte per lo stesso tributo !?

Allora  da qui si desume che è la politica il vero Governo.  E’ la politica che deve fare il bene dei propri cittadini affinché   si possa  beneficiare  dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana. Le  Istituzioni   il nostro Grande Ente  hanno lo scopo di difendere i diritti e gli interessi dei Cittadini , fornendo loro adeguata tutele.  E non che da queste bisogna difendersi dovendo  ricorrere  al potere  Giudiziale.

La disciplina comune e speciale in materia di bonifica  secondo la migliore Dottrina ed un orientamento giurisprudenziale ormai considerato “jus receptum”   stabilisce che i proprietari di  immobili  siti all’interno del perimetro di contribuenza assumano l’obbligo di concorrere nella spesa necessaria ai fini dell’esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica solo qualora ricevano “un beneficio diretto e specifico dall’attività” dell’Arneo .Serva  un’utilitas    reale  dove ci sia la dimostrazione  delle opere di bonifica  per  immobile che si assoggettato  all’onere tributario,  con  un “incremento di valore in rapporto causale”  con la realizzazione delle opere suddette e con la citata manutenzione delle stesse.

Tutte queste responsabilità  si ricollegano all’intento di conseguire un vantaggio patrimoniale indebito – perché non spettante in base alla legge  e  provoca così  un danno ingiusto, non jure e contra jus:  in quanto  l’Arneo   pretende somme  dovute per mancanza dei presupposti della tassazione. Esercitando  un   potere di supremazia tributaria con modalità e strumenti lesivi  violando i doveri di correttezza, prudenza e diligenza della P.A.; oltre che i principi di legalità, imparzialità e buona amministrazione [artt. 28 e 97 Cost., 2043 c.c.; legge 212/2000].

I contribuenti  decideremo  per il “cod. 630, di  attivare ogni strumento di tutela, anche risarcitoria – in tutte le sedi possibili [tributaria,  civile e penali] – per far valere i  nostri diritti  su una mendace rappresentazione della realtà.

Massimo Alibrando – Perito agrario

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