Riceviamo e pubblichiamo: In seguito alla notizia del fermo del regista Paul Haggis, accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna che sarebbe stata costretta a subire rapporti e poi abbandonata all’aeroporto di Brindisi, chiediamo che:
– L’Amministrazione di Mesagne, che in occasione della candidatura di Mesagne capitale della cultura 2024 ha affidato ad Haggis la realizzazione del corto “il cuore di Mesagne”, prenda le distanze dal regista che non può rappresentare la nostra comunità e il suo messaggio di riscatto.
– Sia fatta chiarezza sull’individuazione della figura di Paul Haggis: le accuse di violenze erano già numerose e note, chi lo ha scelto ha la responsabilità di avergli dato agibilità e visibilità.
Vogliamo che si esprima la commissione pari opportunità, la presidente dell’Apulia Film Com, il sindaco e l’intera giunta, vogliamo sapere se erano o meno a conoscenza di tutto ciò.
– L’Amministrazione annulli la serata di gala dell’Allora Fest prevista il 25 giugno a Mesagne, festival del quale Haggis sarebbe dovuto essere il mattatore.
Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla ragazza vittima della violenza e condanniamo la distinzione, in questo momento inopportuna, tra l’aspetto artistico e quello umano della persona, laddove riteniamo naturale semplicemente la costernazione, e di conseguenza, la ferma condanna di quanto successo. Riteniamo pericoloso riprodurre quella pratica per cui dell’uomo ricordiamo sempre il suo ruolo in società, e la sua professione, anche quando si macchia di un reato, laddove le vittime, spesso donne, continuano ad essere semplici ed anonime vittime. Abitudine questa che passa inosservata, tanto siamo ancora intrisi della cultura patriarcale che la sostiene! Non sarà il potere o la celebrità a decretare la fortuna di questo uomo davanti ai tribunali. Né la nostra comunità ha bisogno di vivere, in maniera riflessa, della luce di stelle cadenti.