Il progetto era quello di lasciare libero il posto in Consiglio comunale dopo le dimissioni di Pompeo Molfetta e mettere in difficoltà la massima assise cittadina. La strategia quella della rinuncia, uno dopo l’altro, da parte di tutti i componenti la lista Liberi Tutti convincendoli attraverso contatti personali tra i componenti più vicini all’ex sindaco. Forse i sodali di Molfetta avevano preparato questa trappola per protestare contro il sindaco Matarrelli, sempre più forte dopo l’ingresso del Pd o per conservare quel posto in consiglio come si fa quando nel calcio quando una squadra ritira la maglia. Ma ne avrebbe sofferto la democrazia visto che la Segreteria generale del comune stava cercando di individuare una soluzione a questa impasse. Un progetto politico poco nobile, che probabilmente tradisce le tante dichiarazioni pubbliche di rispetto della democrazia, è stato svelato da dott. Domenico Rogoli, biologo candidato come componente ecologista nelle ultime amministrative con la lista Liberi tutti. Rogoli in un post scrive: Voglio chiarire alcuni aspetti sul mio punto di vista riguardo la questione della surroga del dott. Pompeo Molfetta al Consiglio Comunale di Mesagne. Ritengo che la posizione assunta dal gruppo Mesagne Libera e Progressista, di cui fanno parte molti della lista elettorale Liberi Tutti e Verdi, di non prendere più parte alle attività del Consiglio rinunciando allo scranno lasciato libero dal primo eletto, sia legittima e da rispettare. Ma non per forza condivisibile. Nei giorni scorsi sono stato invitato da alcuni componenti di quel movimento a riflettere sulla possibilità di rinunciare anche io a tale carica, in quanto venni candidato nella medesima lista come componente ecologista. Ribadisco quello che ho detto in altre sedi: non facendo parte di quel gruppo politico, non avendo condiviso la scelta politica fatta né per il metodo né per il contenuto, ho comunicato agli interessati che, qualora fossi stato convocato dal Segretario generale del Comune, non mi sarei tirato indietro, perché credo nelle istituzioni e per senso di responsabilità”. Rogoli chiarisce di averlo comunicato in anticipo per dare la possibilità a chi lo precedeva di accettare. Eppure questa scelta è stata contestata da qualcuno tanto che Rogoli sottolinea: “Molti hanno invece interpretato questa mia posizione come smania di entrare in Consiglio, dandomi dell’usurpatore, mettendomi in guardia sui giudizi negativi della città riguardo la mia validità professionale, dando per scontato che ci sarei finito io nella massima assise cittadina.
Faccio i miei sinceri auguri di buon lavoro ad Amedeo Greco, persona in gamba col quale ho condiviso altri percorsi politici in passato e che penso potrà dare un suo contributo per la crescita della città, mentre a quelli che continuano a fare insinuazioni di bassa leva nei miei confronti dico solo vergognatevi”.