Avevano dichiarato il falso pur di rientrare nella graduatoria per l’assegnazione delle case popolari. Nei guai ci sono 24 mesagnesi risultati idonei nelle graduatorie del Comune di Mesagne. Nel decreto di citazione diretta a giudizio a firma del pubblico ministero della Procura di Brindisi, Giovanni Marino non compare nessun esponente del Comune, nè politici e nemmeno personale amministrativo. Le indagini sono state condotte dalla stazione dei Carabinieri di Mesagne insieme al Comando di Polizia Locale. A tutti viene contestato l’ipotesi di reato di falso, ossia di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico poichè – sostiene letteralmente questo il capo di imputazione – «all’atto della presentazione della domanda per l’assegnazione in locazione semplice di alloggi di edilizia residenziale, di proprietà pubblica o in gestione di enti pubblici disponibili nel Comune di Mesagne, dichiarava falsamente….». Questi “signori” avevano dichirato a volte di non essere proprietari di immobili, a volte di avere un reddito inferiore al tetto massimo previsto, poco più di 15mila euro all’anno. Tra i casi emblematici ci sarebbe un uomo che dichiarò di non essere proprietario di immobili, invece è risultato intestatario di un appartamento con quattro vani ed un’area scoperta di poco meno di 70 metri quadrati. Ed anche di un’altra casa di 56 metri quadrati. La moglie invece è proprietaria di un immobile di oltre 100metri quadrati.
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