Home Cultura Venerdì 9 dicembre nella Seedgallery inaugurazione mostra d’arte “Pàthos” del M° Ernesto Gennaro Solferino

Venerdì 9 dicembre nella Seedgallery inaugurazione mostra d’arte “Pàthos” del M° Ernesto Gennaro Solferino

da Cosimo Saracino
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Venerdì 9 Dicembre, alle ore 19:00, presso la sede della Seedgallery di via dei Florenzia,65- Mesagne Vernissage della Mostra d’arte: “Pàthos” del M° Ernesto Gennaro Solferino. L’artista di fama internazionale, presenterà alcune opere con omaggio specifico alla città di Mesagne e agli Ulivi secolari, i “GIGANTI DI PUGLIA” che insistono sul territorio cittadino. La mostra si chiuderà il 18 Dicembre.

“Il Maestro Solferino titola la mostra nel modo più efficace: pathos. Il termine tecnico della retorica greca infatti, ci indica un’impronta di passionalità, concitazione, grandezza, tipico della tragedia. Sono proprio i toni della tragedia a descrivere meglio di altri gli avvenimenti legati al nostro territorio e nello specifico al suo più evidente simbolo: l’Ulivo. Lo sradicamento e la morte di questi “GIGANTI”, la conseguente desertificazione paesaggistica, ci parlano di un impoverimento non solo biologico, ma anche e soprattutto culturale, là dove i nostri Ulivi sono specchio ed artefici della crescita e dello sviluppo della nostra società. Queste sculture naturali, capaci di evocare immagini, sensazioni ed emozioni, si accordano perfettamente con il dovere dell’artista, che al di là della tecnica e dell’estetica, ha il difficile compito di trasmettere con le sue opere quei messaggi e quelle sensazioni che lo spingono ad agire.”

Cenni biografici

Ernesto Gennaro Solferino è nato a Latiano di Brindisi, il 3 luglio 1946; vive e opera con studi in Roma e Francavilla Fontana (BR). Già titolare di cattedra di Discipline Pittoriche (Teoria della forma e percezione visiva) è uno stimato Designer con abilitazione in Composizione Architettonica. Numerose sono le sue soluzioni per lʼ Habitat, teorico della forma e cultore dellʼArte Classica e Antica, agisce coadiuvato da validi collaboratori. Suo è il logo per le Colombiadi del 1992 in occasione dei cinquecento anni dalla scoperta dellʼAmerica “Rotta di Colombo“ tenute in Spagna. Nel mondo pittorico è costantemente presente in manifestazioni dʼarte e cultura con mostre di valenza nazionale e internazionale. Eʼ stato invitato con mostre personali in Musei e Pinacoteche pubbliche e private in Italia e allʼestero: negli U.S.A., in Canada, in Francia, in Inghilterra, in Germania, in Giappone, in Australia, ecc. Fra le tante mostre, ricordiamo: Spoleto con Pino Pascali X Confluenze, al Museo Picasso, alla Mouffe, al Salone delle Nazioni a Parigi, al Foyer des artistes e al Palazzo del Cinema a Cannes, allʼApuania di Amburgo, al Festival dei due Mondi di Spoleto, alla galleria Riccio di Venezia, al Castello-Museo Carlo V di Lecce, al Palazzo dei Congressi di Firenze e Roma, alla galleria Raphael e al Palazzo delle esposizioni di Roma. Eʼ stato invitato dallʼAmbasciata Italiana a Melburne per una serie di mostre, a Ginevra con “I Bar Romani”, a Ginevra e Ciampino con una mostra “Omaggio a Goja, Al Museo di Mirandola in omaggio a Pico, al Castello degli Estensi “Biennale città di Ferrara”, al Museo dei Nebrodi e al Castello Callego di S.Agata Militello, con una antologica; è stato presente negli expò di Bologna, Parma, Bari, Catania, Vicenza, Miami, New York, Tokio, ecc. Invitato nel 1974 alla Biennale di Venezia (per “Il Cile“).

Relatore e collaboratore per la Quadriennale di Roma; Vincitore del primo Premio Pittura alla Biennale città di Malta nel 1987; Vincitore del primo premio Città di Montecarlo 1980; Primo premio “Juan Miroʼ per la grafica- Barcellona -; primo premio “Biennale del mediterraneo” per il designer Atene; Premio Presidente della Repubblica, Roma 1976 e premio Montecitorio; primo Premio Magna Grecia, Taranto; ecc. Negli ultimi quattro anni ha prodotto esclusivamente tavole, in un numero di 600, per illustrare “La Divina Commedia“ per il Sigillo Vaticano. Le opere dellʼInferno sono state in anteprima pubblicazione, in Mostra al Museo della carta e della filigrana di Fabriano (tutte le opere sono state eseguite con carta a mano realizzata per lʼoccasione dalle cartiere di Fabriano). LʼOpera nelle tre cantiche è stata presentata alla Mole Vanvitelliana, Museo di Ancona, per aprire il Congresso Eucaristico Nazionale con presenza di sua Santità Benedetto XVI, è rimasta in loco per trenta giorni per poi essere trasferita a Roccalumera (Messina) ll pinacoteca Vecchia Filanda. E’ accreditato nella qualità di critico presso la rivista Tasken di Tokio. Attualmente è impegnato con varie mostre sul tema “non sono solo marionette”. Di E. G. Solferino hanno scritto, fra tanti: Giulio Carlo Argan, Guido Ballo, Alfonso Gatto, Paolo Levi, Franco Solmi, F. Fumagalli, Remo CROCE, Luigi Carluccio, ecc.. Eʼ stato presente in testate nazionali ed estere come: Corriere della sera, Il resto del Carlino, Messaggero, Repubblica, Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale di Sicilia, Panorama, LʼUnità, Grazia, Amica, Sette, Capital, FMR, Tuttolibri, LʼEspresso, Times, Le Figaro, Arte, Art Leader, Flash Art, ecc. Rait, Can.5, Telenorba, Telesicilia, Rai 3, Telemontecarlo. L’Università del Salento e precisamente, Ia facoltà di Beni Culturali spec. Storia dell’Arte, ha fatto realizzare 3 tesi di laurea ad altrettanti studenti, su: Iperrealismo e Solferino (nelle varie accezioni e tematiche).

 

Cenni critici

“…Non conosco nessuno che veramente soffra per mancanza d’Arte, conosco molta gente che non ci pensa neppure e magari dell’Arte, pur essendo uno studioso d’Arte, fa oggetto di mercato. L’Arte è un fatto di cultura, e certamente tuti hanno bisogno di cultura, la cui mancanza è perenne e incolmabile, né poi si dice, parlando di codesto bisogno, se a provarlo siano gli artisti che producono o la gente che consuma l’Arte: nel primo caso quel bisogno sarebbe “connaturato” a una piccola minoranza, nel secondo il discorso diventa puramente economico. E che cosa può significare “Connaturata allo spirito”? Ma se lo spirito è, da codesto punto di vista, universale ed eterno, non nasce, è. Dunque l’Arte non è connaturata con niente e semmai con le tecniche della produzione economica è nata e, come tutto nasce, può morire, perfino Platone, che pure è uno dei padri dell’idealismo estetico, non ha mai parlato dell’eternità dell’Arte. L’Arte era tecnica inventata dall’uomo e l’uomo può disfare quello che ha fatto. L’Arte è stata una componente essenziale dei valori, che la cultura moderna ha messo in crisi, più precisamente: l’Arte era la tecnica mediante la quale si produceva un valore, che era parte essenziale di quei valori. Ora, vi sono due possibilità: o quel valore è caduto dal moderno sistema di valori o si produce mediante altre tecniche e, ovviamente, con altre connotazioni. L’esperienza prodotta dalle tecniche artistiche era l’esperienza estetica: grossolanamente potremmo dire quella che si fa per mezzo dell’immagine.

La civiltà moderna, detta dei consumi, fa un enorme uso di immagini servendosi di altre tecniche: la discussione legittima è circa il valore estetico di quelle immagini. Una cosa certamente si può dire che le opere prodotte da Solferino descrivono una civiltà intrisa di immagini prodotte per il consumo culturale di massa e non possono essere prodotte da tecniche tradizionali artigianali. Infatti Solferino propone temi di giornaliera fruizione ed ogni tela è una soluzione interpretativa lucida, perfettamente “sostitutiva” dell’immagine reale.

Rimane naturalmente in questo artista l’ipotesi dell’Arte come contestazione dell’intero sistema: ma non nego “a priori” ma constato che neppure con la contestazione lo stesso Solferino, torna al sistema tecnico accademico-artigianale a cui l’Arte era solidale, anzi cerca modi decisamente diversi, tanto è vero che spesso Solferino non la presenta come Arte ma come ANTI_Arte.” Giulio Carlo Argan, Roma 1988

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