“Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato creato, fattosi carne lui stesso e venuto ad abitare sulla terra degli uomini, entrò nella storia del mondo come uomo perfetto, assumendo questa e ricapitolandola in sé. Egli ci rivela «che Dio è carità» (1Gv 4,8) e insieme ci insegna che la legge fondamentale della umana perfezione, e perciò anche della trasformazione del mondo, è il nuovo comandamento dell’amore” (Gaudium et spes, 38). In Cristo, quindi, il cristiano intravede ciò che Dio è e ciò che noi esseri umani siamo chiamati ad essere. In queste parole c’è il vero messaggio del Natale. L’uomo è chiamato a ri-nascere, che altro non è che lavarsi da tutte le brutture che lo rendono una seria minaccia alla vita, dono di Dio, e alla società, famiglia umana dove tutti hanno diritto di crescere e diventare migliori.
Dio è amore e l’uomo è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio! L’amore rende l’uomo grande, l’amore trasforma la società, l’amore riunisce gli uomini, diversi per lingua, cultura, colore della pelle, ed aiuta tutti a sentirsi parte dell’unica famiglia umana.
Cristo ritorna per ricordarci questa relazione e per aiutarci a riflettere su cosa è la storia senza l’amore, l’umanità senza gli affetti e il rispetto… Fermiamoci un po’! Restituiamo al Natale il suo vero significato. Abbiamo proprio bisogno di un supplemento di chiasso o piuttosto di una riflessione che possa aiutare noi e gli altri a ritrovarsi? Dio ha deciso di farsi storia per invitarci ad avere un dialogo personale con lui. “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Stare alla porta significa aspettare, e non c’è attesa senza tempo! Ecco il Natale! Dio si fa uno di noi, uno con noi, uno in noi perché l’uomo, in silenzio e nel dialogo con lui,possa ritrovare la veste nuziale, sedersi a tavola e cenare con il Signore. Quella cena invita a cambiare atteggiamento verso il Signore, verso il mondo, verso gli altri, soprattutto i più vulnerabili. L’esperienza di essere amati ci apre alla possibilità di amare! “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,8).
Dio è amore, per questo è Trinità: questa la conclusione da ricavare dall’affermazione di Sant’Agostino: “L’amore suppone uno che ama, ciò che è amato e l’amore stesso” (De Trinitate, 8,10,14). Il Padre è, nella Trinità, colui che ama, che è la fonte e il principio di tutto; il Figlio è colui che è amato; lo Spirito Santo è l’amore con cui si amano.
Dio è venuto per rimanere con noi! Gesù è venuto perché, tramite noi battezzati, possa raggiungere chi piange, chi è al gelo, chi è in guerra, chi ha perso tutto…
Natale è far spuntare il germe dell’amore! Ogni giorno, allora, sarà Natale se incontreremo l’amore e doneremo amore!
Buon Natale a tutti!