Tecnici, proprietari ed imprese locali preoccupati per i risvolti economici che sta provocando la bocciatura della Corte Costituzionale della proroga concessa dal Consiglio Regionale nel 2021 al Piano Casa. Una preoccupazione che, per la verità, coinvolge anche gli amministratori locali i quali stanno cercando di capire come superare l’impasse giuridico. Sarebbero oltre trenta i permessi a costruire rilasciati dall’ufficio urbanistica di Mesagne nel 2022, approvati sulla scorta di una proroga al Piano Casa e che oggi potrebbero diventare carta straccia.
Al momento non ci sarebbe una linea di condotta univoca per la ripartizione urbanistica del Comune che attende novità legislative. La matassa giuridica sembra essere difficile da dipanare soprattutto di fronte alla pressione di dei tecnici e delle imprese che vogliono iniziare i lavori. Ricordiamo che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la proroga della norma regionale ponendo le basi allo stop dei progetti presentati a partire dal gennaio del 2022. Le pratiche depositate entro dicembre del 2021 sono salse.
L’Amministrazione Comunale sta valutando il giusto procedimento per tutelare i “diritti” dei privati e preservare la legittimità degli atti amministrativi con gli adempimenti giuridici obbligatori. Ma come primo effetto c’è il blocco dei cantieri e dei contratti perfezionati per le opere edilizie in programma. Un caos che mette in difficoltà ancora una volta il settore dell’edilizia locale che muove una parte importante dell’economia mesagnese.