La città di Mesagne è ricca di associazioni e gruppi che animano la vita culturale e politica, molteplici soggettività presenti sul territorio che offrono gratuitamente servizi, dibattito, momenti di incontro e partecipazione.
Una presenza a costo zero, che spesso riempie di vita la desolazione culturale di una città dalle mille potenzialità culturali e turistiche.
Una presenza a cui non corrispondono spazi sociali comuni: a Mesagne organizzare una riunione, un concerto, la presentazione di un libro o un incontro pubblico è un’impresa, significa riunirsi in case private o all’aperto, affidarsi all’ospitalità di altre associazioni, entrare in una babele di permessi e regolamenti gestiti con personali criteri dagli uffici comunali.
Nell’ottobre del 2016 abbiamo protocollato una richiesta per uno spazio condiviso finalizzato alla promozione dei beni comuni, alla promozione dell’uguaglianza, della partecipazione e della condivisione, alle pratiche di scambio e mutuo soccorso, al contrasto delle forme di discriminazione ed esclusione sociale.
Una richiesta portata avanti da una rete di associazioni, nella convinzione che raccordando le esperienze associative si possano soddisfare i bisogni collettivi.
Abbiamo presentato un progetto che prevede molteplici attività, come librerie cartacee e multimediali, presentazioni di libri, laboratori digitali, di comunicazione e artigianali, momenti di scambio materiali e immateriali, concerti, spazi destinati a seminari e co-working.
Dopo questa richiesta abbiamo avuto un incontro con l’assessorato alla cultura e successivamente il nulla.
Al riconoscimento della bontà del progetto e a generiche dichiarazioni di interesse non è seguito alcun atto concreto o contatto informale.
Chiediamo alla città e all’Amministrazione
– Esiste a Mesagne un problema comune legato all’assenza di spazi sociali e associativi?
– E’ stato mai effettuato un censimento degli immobili comunali inutilizzati?
– E’ mai stata verificata l’effettiva esistenza e operatività delle associazioni a cui nel tempo sono stati assegnati immobili comunali?
– C’è la volontà politica di valorizzare il patrimonio comunale abbandonato o degradato destinandolo ad utilizzi associativi e culturali?
Non ci accontenteremo di dichiarazioni di comodo, chiediamo impegno e risposte concrete.