Verrà presentato questa sera 21 aprile alle ore 19.30 nel Santuario di Mater Domini un volumetto che riporta un “Estratto della Relazione del 1605 di Daniele Geofilo Piccigallo sul ritrovamento della Sacra Icona di S. Maria Mater Domini”.
La trascrizione è stata realizzata da Gianluca Iaia e Cosimo Saracino diretti dal prof. Domenico Urgesi (Presidente Società Storica di Terra d’Otranto) che ha curato anche l’introduzione al volume. L’Estratto riporta integralmente il testo scritto dal mesagnese Daniele Geofilo Piccigallo pochi anni dopo il ritrovamento dell’immagine miracolosa avvenuto il 17 marzo 1598.
Il Piccigallo, come testimone oculare, racconta dei miracoli e dei primi riti costruiti per onorare S. Maria Mater Domini a Mesagne. L’iniziativa culturale è inserita nel programma della festa di Mater Domini.
“I nostri padri – scrive nella presentazione don Pietro Depunzio, parroco del Santuario – ci hanno tramandato una devozione a Maria Santissima Mater Domini che da oltre quattrocento anni accompagna la storia della nostra Mesagne. Ogni anno, la Domenica in Albis, festa di Mater Domini, per noi mesagnesi si rinnova il pellegrinaggio di fede di tanti devoti della città e dei paesi vicini. La miracolosa effigie di Maria che da secoli troneggia nel Santuario di Santa Maria Mater Domini ancora oggi continua a dispensare grazie a quanti chiedono la sua intercessione. Il testo riporta gli avvenimenti di quel 17 marzo 1598 quando una donna, di ritorno dal lavoro dei campi, si accorse — con sua grande meraviglia — che il volto della Vergine era bagnato da abbondante sudore”.
“Quello che leggiamo – spiega il prof. Urgesi nell’introduzione – appare come una cronaca giornalistica, come se un giornalista stesse raccontando un avvenimento da lui visto. Lo ha visto, lo sta raccontando, quindi è vero. Basterebbe questo ad attestare il miracolo. Non avrebbe bisogno di altro per confermare il miracolo”.
All’iniziativa tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.