Alle ore 02:33 vince la 74° edizione del Festival di Sanremo ANGELINA MANGO!
5) Irama (e ci mancava pure!)
4) Ghali (nooooooo!)
3) Annalisa (no comment!)
2) Geolier (ooooh!)
Vincono il festival di Sanremo 2024:
- il televoto dei più giovani che ha sovvertito le sorti di Sanremo;
- Amadeus che ha scelto di puntare tutto sui giovani, conquistando così la percentuale più alta degli ascolti;
- le giacche fucsia di Amadeus ed il suo equilibrio centrista;
- le linee nuove (e fluide) degli abiti maschili;
- l’eleganza innata della moglie di Fiorello da cui l’appariscente Giovanna avrebbe tanto da imparare;
- i vestiti di Alessandra Amoroso che sono stati i più belli;
- i vestiti di Mahmood che sono stati i più originali;
- la musicalità araba di Ghali e Mahmood che ha squarciato la melodia tipica a cui ci ha abituato il palco dell’Ariston;
- la carica di testosterone emanata dallo sguardo complice tra Mahmood e Mengoni;
- la verve di Teresa Mannino;
- la fisicità prorompente di Rose Villain e tutti i messaggi dei miei amici che, per 5 giorni, l’hanno definita come un grande “volatile che tuba”;
- tutti i muscoli che dio ha creato sulla terra, posizionandoli al posto giusto sul fisico di Roberto Bolle;
- Angelina Mango che si sente piccola “per questa storia meravigliosa” e che ringrazia “i giganti che si sono fidati di me!”, piangendo lacrime sincere e spontanee;
- Napoli, che ci ha provato con tutto il cuore e Geolier che, a 23 anni, ha saputo accettare i fischi con la maturità di un adulto…certo meglio dello sguardo acido ed indispettito di Annalisa che era convinta di vincere e invece…;
- il grido di libertà di Loredana Bertè e di tutte quelle donne che, dopo anni, hanno imparato, finalmente, a volersi bene;
- le parole di Paolo Antonacci (29 anni), figlio di Biagio e nipote di Gianni Morandi, che ha scritto quasi tutti i testi di questo festival;
- il Salento in tutte le sue forme, le sue sfaccettature, le sue voci;
- Gigliola Cinquetti che “non ha l’età”, le trema la mano e pure la voce, ma resiste, perché “questa per me è casa!”. Il pubblico l’aiuta ad intonare la melodia di 60 anni! Fa venire i brividi pensare che la Cinquetti è stata la Geolier o l’Angelina Mango degli anni ’60!;
- Tananai, pur non essendo in gara e Mariamia che mi chiede: “Ma chi è il Tananai di quest’anno?”…noni Marì, quest’anno non c’è una canzone così!;
- il messaggio forte, sincero ed autentico di Ghali, contestato sui social, da un’onda di razzisti italiani che non riescono ancora ad accettare che il mondo è di tutti. La sua frase di stasera semplice e potentissima: STOP AL GENOCIDIO!;
- il futuro nelle parole di un Vecchioni modernissimo;
- il CESSATE IL FUOCO di Dargen D’Amico;
- la bellezza naturale del DOC più amato d’Italia al quale tutte vorremmo gridare: “Operaci Luca (Argentero), siamo malate…di te!”;
- la bandiera dei LaSad contro sessismo e razzismo;
- SanGiovanni (21 anni) che all’1:22, ultimo in classifica, dichiara che “la sconfitta o la vittoria non sono cose importanti, quello che conta è stare bene, o almeno provarci!”;
- Pippo Balistreri che rappresenta il “dietro le quinte” di SanRemo e di tutte le realtà lavorative, in cui uno è sul “palco” della vita e tanti altri sono i “manovali” di quell’esibizione;
- il musetto malinconico di Holly che da casa ha guardato i cani (si, puru li cani!) ospitati sul palco di Sanremo e, come me, si è chiesta: “E io quando?”;
- il msg vocale di C.mia che a 5 anni, con la vocina più bella del mondo, mi ha confidato: “Zia, io tifo Mahmood”, ma noi – si sa – non puntiamo mai sui cavalli vincenti e Mahmood, clamorosamente, arriva sesto;
- Giampiera, Grazia e Sonia che hanno resistito eroicamente sveglie con me seppure a distanza, non lasciandomi mai da sola!;
- tutti voi, uno per una e una per uno, che mi avete letta, commentata, ricondivisa, “piacciata”, telefonato, contattata in tutti i modi, sul mio profilo o sulle pagine di QuiMesagne, inondata di messaggi, scrivendomi a volte apprezzamenti così belli da farmi emozionare. Vi prego, CONTESTATE, CRITICATE, sempre!, perché solo la contestazione migliora e aiuta a crescere.
Ma su tutto e tutti, vince il Festival di Sanremo 2024 ROSARIO TINDARO FIORELLO.
Fiorello è talento, improvvisazione, professionalità, naturalezza, studio, spontaneità, leggerezza, satira e ironia.
Fiorello è quello che sale sul palco cantando il vecchio frack di Modugno sulla base di Billie Jane di Michael Jackson e poi ricorda che Amadeus, avendo totalizzato oltre il 67% di share, è ormai “più di un partito è una colazione che può anche vincere …l’Eurofestival”.
E poi prende in giro Josè, il figlio di Amadeus che noi italiani “abbiamo visto crescere su quella poltrona”.
All’1:14, con il codice 00 “come la farina”, canta il ballo del qua qua con la musica della canzone “Fiorellino” di Luca Carboni: geniale!
Ogni suo intervento è uno spaccato della nostra vita che fa ridere, ridere, ridere.
Fiorello è quello che, prima di prendere in giro gli altri, sa prendere in giro se stesso (“Sono cintura nera di villaggio turistico”).
E’ l’artista che è caduto negli abissi più neri, ed è risalito con la forza dell’amore per l’Arte.
Fiorello sostiene Amadeus senza offuscarlo.
Fiorello è i colori e l’accoglienza dei siciliani.
E’ l’amico che ognuno di noi ha nella sua vita, quello che viene ad asciugarti le lacrime, regalandoti una battuta spazza-dolore.
Fiorello NON cedere! Non presentare il prossimo Sanremo: salvati da questo tritacarne, resta meteora, resta te stesso, resta il MIGLIORE!
Prima di chiudere, non posso far finta di niente!
Quest’anno si vota per le Europee e per le Comunali.
E mentre tutto sembra già scritto, io, tremate tremate, ho inventato il nostro nuovo hashtag: #cechidiceNO.
All’anno prossimo (forse!).