Per quel che ne pensi il Sindaco, che immaginando probabilmente di vivere altrove e non a Mesagne, descrive la sua città “…viva, fertile e guidata con altissimo senso di responsabilità”, la situazione reale è, per dirla come Flaiano, “grave ma non seria”. L’amministrazione comunale, come rappresentato da più parti, è in grosse difficoltà, non c’è una visione chiara del futuro, si naviga costantemente a vista e si decide più in base alle convenienze politiche del momento che guardando ai reali interessi e bisogni dei cittadini.
In questo scenario desolante anche le politiche sui percorsi di legalità pagano dazio: l’Osservatorio Permanente della Legalità, ricostituito nel maggio 2016, è praticamente inoperativo ed ancora incompleto nella sua composizione; la Giornata della Legalità è scomparsa dal calendario istituzionale; l’adesione alla Carta di Avviso Pubblico – un codice etico che definisce in modo specifico comportamenti volti a garantire maggiore trasparenza e legalità nell’azione politica e amministrativa – non è mai stata presa in considerazione (probabilmente perché troppo impegnativa), nonostante l’impegno preso durante la presentazione delle linee programmatiche e, soprattutto, il piano anticorruzione 2017-2019 non è stato ancora approvato. Quest’ultimo, infatti, andava adottato entro il 31 Gennaio u.s. cosi come previsto dalla legge n. 190/2012. Sul punto occorre precisare che la mancata adozione del piano in parola espone l’Ente all’irrogazione di una sanzione, da parte dell’ANAC, da mille a diecimila euro.
E’ il caso di sottolineare che l’adozione del piano anticorruzione, soprattutto la sua puntuale applicazione, è essenziale per molteplici ragioni, quali ridurre il pericolo di fenomeni corruttivi o clientelari, per migliorare e rendere più efficiente la macchina amministrativa, per ridurre i costi e tempi di erogazione dei servizi ai cittadini. È inconcepibile che su questo tema l’amministrazione sonnecchi; basti pensare che al momento si è consumata solo la fase di consultazione degli attori esterni chiamati a elaborare delle osservazioni al piano triennale per la prevenzione della corruzione; mentre non ci è dato sapere se è stato predisposto lo schema del piano in parola. È bene ricordare che l’adozione del piano anticorruzione è un dovere non solo etico e morale ma anche giuridico, la cui inottemperanza, infatti, determina l’applicazione delle sanzioni sopra richiamate che inevitabilmente graverebbero su tutti i cittadini.
Il coordinatore di Progettiamo Mesagne per il Meetup Mesagne 5 stelle
Antonio Calabrese Angelo Josè Pacciolla