Antonio De Donno, Procuratore della Repubblica di Brindisi, lascia il suo incarico dopo sette anni di servizio, ricordando con affetto la sua esperienza nel nostro capoluogo di provincia. In un’intervista al settimanale “il7 Magazine” a firma della bravissima collega Marina Poci, De Donno ha riconosciuto il valore dei cittadini brindisini, sottolineando il loro ruolo fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata.
Il magistrato, che ha maturato un’esperienza significativa in ambito antimafia e antiterrorismo, ha ammesso di aver inizialmente percepito Brindisi in modo pregiudiziale, considerandola un territorio ostile a causa delle sue vicende legate alla Sacra Corona Unita. Tuttavia, ha rapidamente compreso di trovarsi in una comunità caratterizzata da persone oneste e desiderose di riscatto, con un forte senso di legalità.
Particolarmente toccante è stato il suo riferimento a Mesagne, esempio di una comunità che si sta liberando dal peso della mafia. De Donno ha elogiato l’impegno delle scuole e delle associazioni locali nel promuovere la legalità, segno di un territorio che guarda al futuro con determinazione.
Queste le sue parole: “La realtà brindisina la conoscevo da esterno, perché come magistrato della DDA l’istinto era quello di considerare Brindisi come un territorio nemico, quello in cui la SCU era nata. Ma mi sono reso conto ben presto che ero vittima di una visione superficiale e preconcetta: ho trovato un territorio ricco di persone leali e coraggiose, che hanno grande voglia di riscatto civico. L’esempio più lampante di questo atteggiamento è sicuramente Mesagne, paese in cui si percepisce in maniera chiara quanto la comunità abbia voglia di riscattarsi dall’ipoteca della mafia”
