Stamattina, presso la Biblioteca della Scuola Secondaria di primo grado “Aldo Moro”, si è tenuto un incontro coinvolgente e ricco di contenuti, a cui hanno partecipato due classi prime, la 1B e la 1C, coinvolte nel progetto “Mal d’acqua”. Presenti la Direttrice Generale dell’AQP Dott.ssa Francesca Portincasa, la Responsabile dell’Ufficio dell’AQP di Brindisi Dott.ssa Francesca Giuliani, il Dirigente scolastico prof. Salvatore Fiore, l’assessore Anna Maria Scalera e i docenti Patrizia Marsano, Cosimo Neglia e Stefania Longo.
Temi dell’incontro l’emergenza idrica, l’accesso all’acqua potabile e la gestione di questa importante risorsa. La Dott.ssa Portincasa esordisce raccontando la storia di William, un ragazzo del Mali, il quale con pochi mezzi rudimentali riesce a costruire una pala eolica utilizzata per la costruzione di un pozzo.
Continua, affermando che anche nella nostra regione nel passato, non tanto lontano, la penuria di acqua deputava le donne ad approvvigionarsi di acqua presso le sorgenti o fontane, costringendole alla fatica quotidiana e all’abbandono scolastico. Trattare il tema dell’acqua vuol dire parlare di giustizia sociale e di parità di genere. A questo proposito, la stessa afferma che l’Acquedotto Pugliese ha assunto formalmente l’impegno a promuovere una politica di gestione che ponga attenzione alla diversity, alla parità di genere (tutti i generi), all’empowerment femminile e alle pari opportunità. Tale impegno ha portato all’acquisizione della Certificazione per la Parità di Genere UNI/PdR125:2022. Lei ne è un esempio, poichè riveste una carica fino ad allora attribuita ai colleghi uomini.
Rispondendo alle domande dei ragazzi sulle iniziative future da intraprendere, la Direttrice fa presente che gli impegni riguarderanno:
Ridurre le perdite di acqua dal 52 al 30 per cento;
Riutilizzare le acque reflue nelle attività economiche;
Utilizzare l’IA ;
Formare le persone, costruire la cooperazione con il territorio e soprattutto con il mondo della scuola per realizzare i diritti umani sull’acqua.
Come sarà l’acquedotto del futuro? Sicuramente più sostenibile e digitale ma anche più rispondente ai bisogni della popolazione. “L’acqua è il nostro bene comune, non può divenire merce di scambio – ha concluso la Dott.ssa Portincasa- ed è essenziale agire insieme per condividerla equamente e gestirla in modo sostenibile”.