MESAGNE – Un grande traguardo per la Scuola Secondaria di Primo Grado “Materdona” di Mesagne: gli studenti delle classi 2C e 3C, guidati dalle docenti Sabina Missere e Rosaria Zullino, hanno conquistato il primo premio ex aequo nella sezione B – Itinerari di genere sul territorio del XII Concorso nazionale “Sulle vie della parità” promosso da Toponomastica Femminile.
Il progetto premiato, intitolato “Donna Gina, una donna per la vita”, si inserisce nel percorso “Panchine Parlanti”, promosso con il patrocinio del Comune di Mesagne e in collaborazione con la Biblioteca Comunale “U. Granafei”. Un’iniziativa che ha visto i ragazzi e le ragazze diventare veri e propri giovani ricercatori storici, impegnati nella riscoperta della figura straordinaria di Annunciata Maria Luigia Vecchietti, meglio conosciuta come “Donna Gina”, prima levatrice condotta di Mesagne dal 1915 al 1952.
Attraverso l’analisi di fonti bibliografiche, documenti storici e testimonianze orali raccolte anche grazie alla disponibilità della direttrice della biblioteca, dott.ssa Alessia Gagliano, gli studenti hanno ricostruito la biografia di una figura diventata leggenda nella memoria collettiva mesagnese. Donna Gina, donna di grande competenza, umanità e determinazione, ha fatto nascere circa 10.000 bambini durante la sua lunga carriera, lasciando un’impronta profonda nella storia sanitaria e sociale della città.
Il progetto ha preso forma anche in un prodotto multimediale originale, risultato di un percorso formativo che ha unito la ricerca storica alla creatività digitale. I giovani, emozionati e orgogliosi del lavoro svolto, hanno deciso di rendere tangibile la memoria di Donna Gina promuovendo la co-titolazione della piazzetta nei pressi dell’ospedale in cui lavorò e realizzando una “panchina parlante” a lei dedicata.
Il riconoscimento ottenuto al concorso nazionale – la cui cerimonia di premiazione si è svolta l’11 aprile presso l’Aula Volpi dell’Università Roma Tre – rappresenta non solo una gratificazione per l’impegno scolastico e civico degli studenti, ma anche un atto di giustizia storica e culturale verso una donna simbolo di emancipazione, professionalità e amore per la propria comunità.
Il successo di questo progetto dimostra come la scuola, quando si apre al territorio e alla sua storia, possa diventare un potente strumento di formazione civica e valorizzazione delle identità locali e i ragazzi della “Materdona” ne sono un esempio virtuoso.
Il cortometraggio è visibile al seguente link:
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