Si ferma sul più bello la corsa della Rossotono Mesagne, dopo una regular season condotta per larghi tratti da protagonista e meritatamente. Resta un profondo rammarico, ma anche la consapevolezza di aver riportato a Mesagne il calore e l’entusiasmo per la grande pallacanestro dopo anni di torpore.
La partita è subito in salita. La Virtus appare molto contratta e fatica a trovare il canestro, sebbene anche il Brindisi in avvio non giochi in scioltezza, ben gestito difensivamente dai gialloblu. Le squadre si stappano verso la fine del quarto con gli ospiti che mettono il naso avanti sul 6-9. Nel secondo quarto la Rossotono inizia benino, riportandosi subito a galla sull’11-11. Quando il peggio sembra essere passato, i gialloblu subiscono un parziale monstre che si chiuderà solo all’inizio del secondo tempo (19-33).
Al rientro ci si aspetta una reazione che finalmente arriva: la Virtus rientra fino al -7 che preannuncia un finale di gara combattuto, ma un nuovo blackout chiude di fatto la contesa al giro di boa del parziale (36-53). L’ultimo quarto vede una Rossotono provare fino alla fine a riaprire i giochi, ma la giornata non regala fortune ai ragazzi di coach Olive, che pian piano si spengono definitivamente fino all’ultima sirena stagionale (59-78).
Questa sconfitta, certamente amara, non cancella un campionato eccezionale giocato dal gruppo costruito in estate e deve rappresentare un punto di partenza anche in termini d’esperienza per un roster giovane che ha pagato (anche oltre i propri demeriti) la mancanza di attitudine alle gare da dentro o fuori. Solo applausi per i nostri ragazzi, a partire dal capitano Stella che è stato un faro per tutti (dentro e fuori dal campo). Grazie al presidente Guarini, per gli sforzi fatti durante tutta la stagione, ed a tutto il gruppo dirigenziale. Grazie al duo Olive-Carone, che ha lavorato con incessabile abnegazione per tutto l’anno. Grazie, infine, ai tifosi gialloblu, che nel corso della stagione abbiamo visto crescere insieme alla squadra. Ci rivediamo l’anno prossimo.
