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Le Parrocchie di Mesagne invocano la Pace

da Redazione
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Alle cittadine e ai cittadini di Mesagne

Situazione geopolitica
​La situazione geopolitica internazionale si fa sempre più drammatica, difficile, esplosiva. La terza guerra mondiale, definita da papa Francesco “a pezzi” già nel 2014, sta progressivamente saldando i vari pezzi e si avvia verso una guerra globale, col rischio di diventare guerra nucleare.
​Le varie situazioni di crisi sembrano sempre più sfuggire al controllo della politica e del diritto internazionale. Governi e Capi di stato sono sempre più lontani dall’utilizzo delle vie diplomatiche e delle Istituzioni internazionali per affrontare la nuova situazione di umiliazione e disprezzo della vita umana.
​Nel mondo ci sono attualmente 56 conflitti con 92 Paesi coinvolti, provocando annualmente decine di migliaia di vittime e milioni di persone costrette a migrare dal proprio Paese di origine.
​Siamo davanti ad una catastrofe umanitaria che avrà ripercussioni gravi anche nel futuro.

Papa Leone XIV
​“La pace non è un’utopia spirituale, è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa”. Si esprimeva così papa Leone XIV nell’incontro con i vescovi italiani del 17 giugno scorso.
​E aggiungeva: “Penso alle parrocchie, ai quartieri, alle aree interne del Paese, alle periferie urbane ed esistenziali. Lì dove le relazioni umane e sociali si fanno difficili e il conflitto prende forma, magari in modo sottile, deve farsi visibile una Chiesa capace di riconciliazione.”

La nostra Chiesa che è in Mesagne
​Il Consiglio Pastorale Vicariale, espressione delle 7 Comunità parrocchiali, ha sentito l’urgenza di prendere la parola e proporre alcune iniziative perché non si può rimanere indifferenti davanti all’orrore di questi conflitti in corso:

  • esposizione simbolica di uno striscione sulla facciata delle nostre chiese che richiami il valore della Pace nelle varie lingue dei territori teatro degradante della guerra;
  • invocazione del dono della pace nelle celebrazioni che si svolgono nei giorni della Novena in preparazione della festa patronale della Madonna del Carmine; e così chiedere per tutti noi un cambiamento di mentalità e di atteggiamenti per divenire operatori di pace;
  • promozione, insieme a gruppi ed associazioni presenti nella città di un incontro nella seconda metà di luglio per tenere desta l’attenzione, offrire aggiornamenti sulla situazione e praticare forme di coinvolgimento e di solidarietà nei confronti di popolazioni stremate e condannate ad una morte collettiva dalla guerra, dalle malattie e dalla fame usata come arma per un genocidio.

Per un cammino insieme
​Vorremmo lavorare insieme all’intera Città affinché:

  • non si resti indifferenti di fronte a qualsiasi conflitto mondiale, nazionale e locale
  • si urli lo sdegno per il genocidio della popolazione palestinese
  • si chieda la fine dei bombardamenti su Gaza, nella martoriata Ucraina, in ogni angolo della terra dove ancora si combatte
  • si reagisca davanti alla prospettiva del riarmo dell’Europa proposto ingannevolmente come lo strumento migliore per evitare o combattere le eventuali guerre future

Vorremmo invece proporre di:

  • disarmare le nostre azioni e le nostre parole;
  • attuare iniziative che mettano al centro la dignità dell’uomo;
  • progettare azioni che educhino alla pace e risolvano i conflitti senza armi;
  • promuovere la cultura dell’esercizio critico in un dialogo aperto a tutti lavorando sulla cultura del dissenso senza annullare l’altro, reimparando a discutere.

Infine
​Nel cuore del suo ultimo messaggio il compianto papa Francesco ha ribadito con forza una verità disarmante quanto semplice: “La speranza non delude! Spes non confundit!” (cfr. Rm 5,5). Non una speranza illusoria, ma un impegno profondo, concreto, radicato nella responsabilità e nell’azione.
​È la speranza di chi affida le proprie fragilità alle mani forti di Dio, di chi si rialza, cammina, e si fa pellegrino di un futuro diverso, testimone di una vita che vince la morte, dell’amore che disarma l’odio, la paura e la violenza.
​Che queste parole trovino ascolto e siano guida per un futuro di pace.

Il Consiglio Pastorale della Vicaria di Mesagne

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