La Asl Brindisi aderisce e sostiene con convinzione l’iniziativa promossa dall’associazione L’Isola che non c’è di Latiano per candidare i bambini di Gaza al Premio Nobel per la Pace.
La direzione generale ha scelto di coinvolgere attivamente tutto il personale dell’azienda, invitando ogni dipendente a manifestare la propria volontà di adesione alla causa. Un gesto semplice ma profondamente simbolico, per riaffermare l’impegno del Servizio sanitario nella tutela dei diritti fondamentali dell’infanzia e nella promozione della pace. Tutti i dipendenti che desiderano aderire sono invitati a inoltrare una breve manifestazione di sostegno rispondendo al messaggio ricevuto via mail, così da rendere visibile la propria adesione all’iniziativa. Chi intende aderire dovrà semplicemente cliccare su Rispondi e il sistema inoltrerà direttamente la mail alla casella di posta elettronica appositamente creata, nobelbambinigaza@asl.brindisi.it La stessa casella potrà essere utilizzata da tutta la cittadinanza per aderire all’iniziativa, inviando una mail al suddetto indirizzo.
“Non possiamo rimanere zitti e stare fermi – afferma il direttore generale Maurizio De Nuccio – di fronte alle immagini e alle notizie che arrivano dalla Palestina: come operatori del Servizio sanitario pubblico, la sicurezza, la protezione e la difesa dei bambini per noi è una priorità. La Asl Brindisi è da sempre in prima linea per offrire le migliori cure a tutti i bambini che arrivano nelle nostre strutture, senza alcuna differenza. Quello che accade in Medioriente non può lasciarci indifferenti: Albert Einstein diceva che non esistono grandi scoperte né reale progresso finché sulla Terra esiste un bambino infelice. Per questo, oltre a mettere a disposizione dei più piccoli gli sforzi quotidiani dei nostri operatori nelle nostre strutture, aderiamo con convinzione all’iniziativa dell’Isola che non c’è per accendere un faro permanente su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e per contribuire a mettere la parola fine a un conflitto che sta decimando un’intera popolazione, eliminando le generazioni più giovani e cancellando così la speranza in un futuro migliore”.