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Carovigno, arresti per spaccio di sostanze stupefacenti

da Redazione
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Stamattina, a Carovigno gli Ufficiali ed Agenti di P.G. della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni, con l’ausilio nella fase esecutiva di personale del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno e del 6° Elinucleo di Bari, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure coercitive personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, nei confronti di quattro persone, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla citata Procura della Repubblica. In particolare, il Giudice per le Indagini Preliminari di Brindisi ha applicato la custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di tre indagati e l’obbligo di dimora nei confronti di un altro indagato, ai quali è addebitato, allo stato, il concorso di persone nel reato di “traffico di sostanze stupefacenti”.

L’ordinanza cautelare evidenzia l’esistenza di un grave quadro indiziario in merito a una diffusa attività di spaccio di stupefacenti, organizzata e gestita a Carovigno dai soggetti tratti in arresto questa mattina. L’attività investigativa scaturisce, nel gennaio 2024, a seguito del costante e capillare controllo svolto dai Carabinieri della Stazione CC di Carovigno per contrastare il preoccupante fenomeno dello spaccio e consumo di stupefacenti. Infatti, l’intensificazione dei controlli, sia nel centro storico sia nelle zone più periferiche della città, aveva consentito di registrare l’effettiva presenza di un elevato numero di assuntori di stupefacenti -in particolare di cocaina- ed i successivi approfondimenti, effettuati con pedinamenti e appostamenti, hanno condotto i militari presso le abitazioni dei quattro indagati (due coppie). Proprio tali abitazioni sono state individuate come probabili basi logistiche per la custodia della droga, in modo da consentire il quotidiano approvvigionamento dei consumatori. Più specificatamente, tra il mese di marzo e il mese di maggio 2024, i controlli suddetti dei Carabinieri hanno consentito di registrare oltre 300 “illecite cessioni”, dato indicativo di una rete di spaccio ben organizzata e radicata sul territorio. 

La complessiva attività di indagine ha consentito anche di arrestare nella flagranza del reato una persona. I predetti quattro indagati sono stati già interrogati, e taluni hanno ammesso gli addebiti provvisori, sia pure in parte e fornendo una loro chiave di lettura dei fatti di reato contestati.

Ovviamente gli indagati non sono da ritenersi colpevoli fino a quando la responsabilità penale non sarà accertata con sentenza irrevocabile.

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