Nella mattinata odierna, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, personale della Squadra Mobile di Brindisi e della SISCO di Lecce, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere che il Giudice per le Indagini Preliminari di Lecce, in sede di rinnovazione delle misure cautelari che erano state emesse dai G.I.P. di Brindisi e Napoli, ha emesso a carico dei 4 soggetti che erano stati destinatari del provvedimento di fermo della Direzione Distrettuale Antimafia eseguito lo scorso 1 settembre.
Tra i destinatari del provvedimento restrittivo risulta esserci anche un quinto soggetto coinvolto nella vicenda estorsiva ai danni dell’imprenditore agricolo cui era stato imposto il pagamento di una somma di denaro pari a 3.000,00 euro ed il versamento di una somma pari a 150,00 euro mensili per la guardiania e per poter svolgere la propria attività economica sul territorio controllato dal clan, sotto la minaccia di danneggiare la vasta piantagione di noci realizzata in agro di Tuturano (BR).
Le indagini hanno permesso di riqualificare il capo d’imputazione inerente l’estorsione, da tentata in consumata, poiché lo strutturato apparato intercettivo messo in campo ha permesso di cogliere i momenti in cui la vittima ha effettuato le dazioni di denaro in favore del clan per un totale di 1.800,00 Euro.
L’inchiesta ha cristallizzato che il quinto soggetto avrebbe indicato agli esponenti del clan mafioso contro cui si procede l’operatività su Tuturano dell’imprenditore leccese da sottoporre ad estorsione, li avrebbe accompagnati all’incontro durante il quale è stata avanzata la richiesta estorsiva e avrebbe fatto da intermediario tra l’imprenditore e gli altri correi di lui nelle tre circostanze in cui sono state effettuate le dazioni di denaro da parte dell’imprenditore.