Ci sono luoghi che appartengono a tutti, ma che troppo spesso dimentichiamo di abitare davvero. Piazze, musei, biblioteche, circoli, monumenti, teatri di provincia: spazi che custodiscono memoria e bellezza, ma che rischiano di tacere se nessuno li attraversa, se nessuno li rianima con la presenza viva delle persone. Sono beni comuni, e come tali hanno bisogno di cura, di relazioni, di gesti che li riportino al centro della vita comunitaria.
Da questa visione nasce INTERFERENZE, un progetto del gruppo informale Artisti per il Sociale, formato da Giancarlos Stellini, Daniela Nisi, Paco Maddalena e Ivo Mitrugno. Un collettivo aperto, fluido, che accoglie di volta in volta altri artisti e operatori culturali come Tony Bottazzo, Loredana Denicola, Giampiera Dimonte, Gaetano Leone, Artur Xeraj, Mario Badino, e molti altri ancora, uniti dal desiderio di costruire esperienze condivise e partecipate.
Il progetto si sviluppa anche grazie a una rete sempre più ampia di collaborazioni e sinergie con realtà sociali e culturali del territorio e non solo: la Cooperativa sociale Il Faro e il progetto La Fabbrica del Farò di Brindisi, la Fundación Escuela de Solidaridad di Granada (Spagna) con il suo Krearte Festival, la TenRock Teatro Circo, la Biblioteca “U. Granafei” di Mesagne, l’associazione La Manovella di Mesagne, Mesagne Bene Comune, la compagnia di teatro musicale Atto Terzo, il COMEPER di Mesagne, il gruppo SlammalƧ – Poetry Slam Puglia, e tanti altri compagni di viaggio che arricchiscono con la loro energia ogni tappa del percorso.
INTERFERENZE è un invito a riappropriarsi degli spazi della cultura — musei, biblioteche, cortili, teatri, piazze — per restituire loro senso e vitalità attraverso la partecipazione e la creazione artistica.
Ogni iniziativa è pensata come un attraversamento emotivo e collettivo, una forma di resistenza poetica che intreccia poesia, teatro, musica, fotografia e arti visive per riattivare la sensibilità e ridare ai luoghi la loro voce.
“Interferire”, in questo caso, non significa disturbare, ma entrare in risonanza: far vibrare le corde dell’arte e della comunità, generare connessioni tra le persone e gli spazi, tra il presente e la memoria.
Perché ogni biblioteca che si apre a un incontro, ogni monumento che torna a raccontare una storia, ogni spazio pubblico che ospita un gesto creativo diventa un atto di cura e di riconciliazione con il nostro tempo.
Nel cuore del progetto c’è un’idea semplice e radicale: la cultura come bene comune, viva, accessibile, condivisa.
Una cultura che non si consuma, ma si vive.
Che non si limita a intrattenere, ma che muove, unisce, trasforma. INTERFERENZE guarda al futuro con il desiderio di ampliare questa rete di relazioni, di dialogare con istituzioni, enti pubblici e privati, scuole, fondazioni, associazioni e singoli cittadini che condividano gli stessi intenti e vogliano partecipare attivamente a un percorso comune. Un invito aperto a costruire alleanze culturali e sociali, a condividere risorse e idee, a fare dei luoghi pubblici veri laboratori attivi di comunità. Perché solo attraverso uno sforzo multiplo la cultura può continuare a essere ciò che è sempre stata: un modo per riconoscerci, per prenderci cura gli uni degli altri, per restare vivi.









