Home Cronaca Statale 7, la Polizia individua e denuncia tre prostitute extracomunitarie

Statale 7, la Polizia individua e denuncia tre prostitute extracomunitarie

da Cosimo Saracino
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pattuglia_poliziaProsegue l’attività di prevenzione e controllo del territorio brindisino svolta dalla Polizia di Stato secondo le precise direttive del Questore della Provincia Dr. Maurizio Masciopinto.

L’azione dinamica è culminata in un servizio il cui fine era quello di rintracciare stranieri presenti nel territorio comunale con particolare riferimento a donne, per lo più nord africane, che, secondo diverse segnalazioni ricevute dalla Questura da alcuni cittadini, potevano essere dedite alla prostituzione o irregolarmente presenti in Italia.

Così, un mirato servizio – attuato nella mattinata di ieri 20 luglio 2017 – è stato congiuntamente svolto da personale della Squadra Mobile, dell’Ufficio Immigrazione della Questura e della Sezione di Polizia Stradale di Brindisi.

Sono stati operati controlli lungo le complanari Nord e Sud della SS. 7 Appia in entrambe le direzioni di marcia e nei territori comunali di limite di Brindisi e Mesagne.

Il bilancio è stato oltremodo positivo: 3 sono state le extracomunitarie rintracciate. Una prima donna nigeriana rintracciata all’altezza del cavalcavia che conduce a un noto ipermercato; un’altra cittadina nigeriana trovata nei pressi della progressiva chilometrica 708 in direzione Sud e un’ultima donna, di origine bulgara, in direzione Nord, all’altezza della Cittadella della Ricerca.

            Al termine delle attività di identificazione ed accertamento, in ragione della mancata esibizione di documenti comprovanti l’identità personale e/o il regolare soggiorno in Italia, tutte e tre le donne sono state deferite in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica.

Una delle due nigeriane era inoltre chiamata a rispondere di inosservanza al divieto di fare ritorno nel Comune di Brindisi che le era stato imposto in precedenza dal Questore della Provincia.

Per le ipotesi di reato sopra elencate, dagli investigatori della Squadra Mobile, le tre donne venivano, come accennato, informate delle garanzie di legge ed invitate a nominare un difensore di fiducia poiché sarebbero state denunciate a piede libero all’Autorità Giudiziaria inquirente.

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