Ricomposta la frattura che si era creata tra l’Amministrazione comunale e i genitori dei disabili gravi che si sono visti tagliare i servizi di Assistenza domiciliare, a reclamare maggiore attenzione adesso sono le famiglie che hanno subito, nei mesi scorsi, una sforbiciata sul monte ore delle Operatrici socio sanitarie che assistono i figli a scuola. Anche per loro la mannaia della crisi si è abbattuta inesorabilmente decurtando in maniera considerevole le ore a disposizione delle oss che assistono i disabili nell’orario scolastico. In questi giorni le mamme di questi ragazzi sono state sempre al fianco dei genitori degli altri disabili gravi. Per loro, però, ancora non è stata trovata nessuna soluzione. Una di queste mamme, Monica Contessa, il mese scorso ha incaricato uno studio legale per avvertire l’Amministrazione comunale che il perdurare dell’assistenza a sole due ore giornaliere gli avrebbe esposti ad una “procedura di urgenza nelle competenti sedi”. Ma ad oggi “non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta – ci dice amareggiata”. E’ inutile dire che anche questi sono genitori feriti nella dignità e costretti a trovare soluzioni per i propri figli nelle ore scolastiche. Mamma Monica ha firmato una lettera dello Studio Legale Valentini di Brindisi in cui si legge che il Comune: “in palese violazione di numerose norme della L.N. 104/92, delle norme costituzionali (art. 34 e 38) e dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, limitando arbitrariamente a sole due ore al giorno l’assistenza del minore disabile grave, ledete pacificamente i diritti soggettivi perfetti (diritto all’istruzione, alla salute ecc.) frustrando irrimediabilmente il raggiungimento di una piena inclusione nel contesto scolastico e negli ambiti integrativi extrascolastici con il grave rischio di isolamento ed emarginazione, palesemente contrari alle norme che hanno come ratio il miglioramento delle condizioni di vita del disabile. In tale ottica, poiché il diritto del disabile all’assistenza scolastica per l’intero orario settimanale è un diritto fondamentale della persona, è indubbio che la riduzione del monte ore è del tutto arbitraria ed illegittima atteso che, nella specie, la P.A. non ha alcuna discrezionalità in quanto al disabile va erogato il livello di assistenza indicato dagli organi a ciò preposti. Il Vs. illegittimo ed arbitrario comportamento è fonte di grave danno anche esistenziale per la minore-disabile del quale, nelle sedi ad hoc si chiederà rituale ristoro”. Adesso speriamo in un nuova presa di coscienza dell’Amministrazione comunale al fine di risolvere anche questo delicato problema.