Nessun comunicato stampa ufficiale questa volta, solo un post su Facebook. È così che il Partito Democratico di Mesagne interviene nella discussione aperta in seguito al comunicato del sindaco sulle attività svolte in questo inizio di legislatura. Quasi un piccolo pensiero (
cenere e carbone) per la Befana infilato nella calza appesa al caminetto del primo cittadino.
IL TRIONFALISMO DEL SINDACO E LA VISIONE CHE MANCA PER GOVERNARE LA CITTÀ.
In campagna elettorale avevamo conosciuto le capacità sceniche del sindaco Molfetta quando parlava, a bordo di un motocarro, di diminuire le tasse, aumentare i servizi ed altre trovate teatrali che gli hanno consentito di coronare un sogno elettorale lungo venti anni. In questi sette mesi di governo della città stiamo conoscendo la capacità di improvvisazione del sindaco che, unite ad una opportuna dose di cinismo, gli consentono di tirare a campare senza alcun progetto per la città, senza un programma di sviluppo, una visione politica. Ennesima e non certo necessaria conferma è stata il “rapido aggiornamento” sul programma di governo fatto dal sindaco in occasione degli auguri alla cittadinanza: una lunga serie di cose fatte dalla amministrazione precedente e vendute da Molfetta come proprie; alcune addirittura osteggiate dallo stesso Molfetta nella precedente amministrazione e ora proposte con orgoglio: la facilità con cui finora ha scaricato le responsabilità sulla precedente amministrazione è pari solo a quella con cui se ne prende i meriti. Della lunga serie di inesattezze propinate, di cui parleremo diffusamente in altra sede, una iniziativa merita una attenzione particolare: il mutuo di tre milioni di euro recentemente approvato dalla cassa depositi e prestiti. Questo, “venduto” dall’amministrazione comunale come un successo, altro non è che un DEBITO che la collettività si accolla per i prossimi dieci anni. In questa iniziativa troviamo i tratti distintivi dell’amministrazione Molfetta: improvvisazione, mancanza di programmazione e di trasparenza. Noi invitiamo ad osservare che:
1. É stato possibile contrarre un mutuo solo perché la precedente amministrazione ha lasciato in ordine i conti avendo estinto i ratei dei precedenti mutui (ereditati anche questi da precedenti amministrazioni).
2. Una iniziativa così vincolante per la città (non potremo contrarre certamente altri mutui per i prossimi anni) avrebbe meritato una discussione politica sull’impiego e la destinazione di queste ingenti risorse: perché le strade, per quanto importanti, e non, ad esempio, la ristrutturazione di altre scuole?
3. Quali strade verranno riparate? E come? Nell’ultima commissione, 9 dicembre 2015, l’assessore Librato ha convenuto sulla necessità di un “master plan” con tempi e costi da destinare, ma ad oggi si è parlato solo di un fumoso “accordo quadro” come strumento di programmazione: non è dato sapere quali strade, oltre alle vie di ingresso principali (via Brindisi e via Torre) saranno interessate; sembra un modo di lasciare spazio all’intervento “su richiesta” per accontentare chi avrà i giusti argomenti.
4. Gli interventi saranno solo di ribituminazione: verrà rifatto solo il tappeto di asfalto. Ma un intervento storico come questo merita delle opere altrettanto importanti come quelle fatte otto anni fa in via San Donaci (massetto armato), altrimenti, con il traffico pesante, ci ritroveremo tra pochi anni ad avere le strade nelle medesime condizioni attuali e a pagare ancora le rate del mutuo.
In fin dei conti la corretta comunicazione è un aspetto importantissimo del rapporto di fiducia che deve esserci tra governati e governanti, per dirla con le parole che Gianrico Carofiglio utilizza nel suo ultimo saggio:
“Le società nelle quali prevalgono le asserzioni vuote e non corrette perché non suffragate dalla verità sono in cattiva salute. In esse alla perdita di senso dei discorsi, consegue la pericolosa caduta di legittimazione delle istituzioni. “. (Con parole precise breviario di scrittura civile)