COS’E’ E COME FUNZIONA LA RICHIESTA DI ANNULLAMENTO DELL’ATTO IN AUTOTUTELA?
Non tutti sanno che, a volte, è possibile chiedere allo stesso ente che emesso un avviso di pagamento, un verbale, una cartella di pagamento, ecc., l’annullamento dell’atto senza dover ricorrere al giudice e, quindi, senza pagare un avvocato e anticipare le spese per la causa. L’ente che ha emesso l’atto può, in autotutela, se ritiene giuste le ragioni del richiedente, annullare l’atto.
Infatti, quando un atto è palesemente illegittimo o viziato (per es. una contravvenzione per un’auto non intestata al destinatario; una cartella esattoriale per un tributo non dovuto o già pagato; un verbale che difetti di uno degli elementi essenziali, ecc.) è interesse anche della pubblica amministrazione evitare una causa che la vedrebbe sicuramente perdente; nello stesso tempo, è anche interesse del cittadino evitare una causa.
Così, la legge consente a chiunque, senza bisogno di difensori, di presentare un ricorso direttamente all’ufficio che ha emanato l’atto contestato o, in caso di grave inerzia, a quello gerarchicamente superiore.
Si tratta di una normale richiesta, in carta semplice, che non necessita di formule particolari, purché inviata con raccomandata a.r.
Con la richiesta di autotutela, il cittadino non fa altro che segnalare all’amministrazione l’errore in cui essa è caduta, sollecitandola a riconsiderare la legittimità del proprio atto ed, eventualmente, ad annullarlo.
Nel caso degli avvisi emessi dal consorzio di bonifica Arneo, la loro illegittimità anche alla luce dei recenti interventi legislativi è di tutta evidenza, sicché, trattandosi di avviso, si vuole dare all’Arneo la possibilità di riconsiderare la sua pretesa. Ovviamente, in caso di mancato accoglimento dell’istanza o di mancata risposta, l’Arneo dovrà emettere la cartella di pagamento per il tramite di un concessionario (Soget, Equitalia, ecc.), per importo uguale a quello richiesto dall’avviso di pagamento. Avverso la cartella potrà, poi, essere proposto ricorso in Commissione Tributaria ed, a quel punto, l’Arneo dovrà difendersi anche sul perché non ha fornito le risposte richieste nell’istanza di annullamento in autotutela e sul perché non ha annullato l’atto come richiesto.
In ogni comune, gli attivisti del M5S presenti sul territorio saranno disponibili a fornire ulteriori informazioni e a fornire il modulo per la richiesta di annullamento in autotutela da inviare all’Arneo avverso gli avvisi di accertamento, che moltissimi cittadini ignari si sono visti recapitare in questi giorni.
Ecco il modulo: