Perché la Prefettura ha chiesto alle Istituzioni locali di non intervenire in occasione della visita della Commissione Nazionale Antimafia a masseria Canali?. E’ questa la domanda che il parlamentare Toni Matarrelli invierà al Prefetto di Brindisi in seguito al mancato invito del Sindaco alla visita della delegazione parlamentare. Uno sgarbo istituzionale? Oppure semplicemente una richiesta da parte dei parlamentari di non dare molta visibilità al loro lavoro? Certo è che l’assenza del Sindaco è stata notata da molti, anche alcuni componenti dell’opposizione ritengono che il mancato invito del ‘padrone di casa’ durante la visita dei parlamentari non sia stata una scelta felice. Anzi. Nella giornata di ieri molti mesagnesi si sono chiesti, infatti, chi avesse deciso una esclusione così eclatante da una visita pubblica in uno dei beni confiscati ed assegnati alla cooperativa di “Libera Terra”. In un primo momento era stato erroneamente attribuita la stesura del protocollo ai referenti dell’Associazione di Don Luigi Ciotti, poi in un post sulla nostra pagina facebook il presidente della cooperativa “Terre di Puglia – Libera Terra”, Alessandro Leo aveva chiarito: “Cortesemente, prima di incorrere in spiacevoli equivoci, bisognerebbe informarsi e per bene. Né Libera, né tantomeno la cooperativa che riutilizza il bene confiscato di Masseria Canali hanno organizzato la visita della Commissione parlamentare antimafia, che è invece stata voluta dalla Commissione stessa. Tantomeno nei poteri di Libera o della cooperativa era invitare o escludere nessuno dalla partecipazione a questa visita. L’invito alla politica a non essere presente è arrivato da altre Istituzioni del territorio, come facilmente verificabile. Per il resto, è dispiaciuta anche a noi l’assenza del Sindaco o di altri rappresentanti del territorio, con cui del resto avevamo condiviso la notizia della visita di stamattina. Questo per evitare inutili, pretestuose ed infondate polemiche sul nulla”. L’on.le Toni Matarrelli, che in
un primo momento aveva avuto notizia di coinvolgimento di Libera nella stesura del protocollo, riconoscendo l’incomprensione e l’errore, aveva dichiarato: “Mi risulta invece che il protocollo sia stato deciso dalla Prefettura. A riguardo interpellerò sua Eccellenza il Prefetto. Nel frattempo rinnovo i miei sentimenti di amicizia e vicinanza a Libera, associazione che svolge un’opera egregia anche in fertile collaborazione con i rappresentanti istituzionali locali”.
517