La Squadra Mobile della questura di Brindisi, assieme ad altri reparti della Polizia di Stato, ha eseguito nel capoluogo, a Mesagne e in altri centri della provincia, nonché in altre regioni, 34 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Lecce contro soggetti legati alla criminalità organizzata. I reati ipotizzati sono quelli di di associazione di stampo mafioso, estorsioni, danneggiamenti, detenzioni di armi, tutti aggravati. Per molti degli indagati si tratta della prima contestazione del 416 bis.
La polizia ha anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili, del valore di svariate centinaia di migliaia di euro. Le indagini della Squadra mobile e della Divisione anticrimine della questura, avviate nel 2013 ed incentrate sul clan della Sacra corona unita “Pasimeni – Vicientino” e sulle sue diramazioni nella città di Brindisi, hanno consentito di ricostruire le attività e gli interessi dell’organizzazione in particolare nel capoluogo, in cui emerge, fa sapere la polizia, “il ruolo di vertice di alcune donne, compagne dei capiclan, che impartivano gli ordini agli affiliati”.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in questura alla presenza del Procuratore Capo della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta.
L’operazione è stata battezzata Beginners.
L’indagine si è avvalsa di intercettazioni e di qualche dichiarazione di collaboratori di giustizia, come quelle di Francesco Gravina, detto Gabibbo.
Ecco i nomi degli arrestati:
Per il clan Tobia: Tobia Parisi, Veronica Girardo, Giuseppe Vinci, Massimo Esperti, Antonio Emanuele Tarantino e Luigi Campana per il clan Parisi.
Per il clan Ciampi: Luca Ciampi, Tamara Niccoli, Alfonso Polito, Alessandro Leto, Aldo Cigliola, Vincenzo Trono, Ivano Cannalire, Antonio Grassi, Davide DiLena, Cosimo Papa, Andrea Reho, Morris Cervellera, Claudio Pupino, Giuseppe Polito, Andrea Prutentino, Francesco Franchin, Marcello Di Mola, Fabrizio Campioto, Mario Polito, Francesco Trane e Antonio Salvatore Del Monte.