Il lavoro fatto negli ultimi anni con la nascita di diverse attività di ristorazione, pub e bar nel centro storico della città ha identificato Mesagne come location privilegiata per le famiglie che vogliono trascorrere una serata estiva in serenità. L’intuizione resa strategia dall’Amministrazione comunale, interpretata validamente dal direttore artistico Maurizio Piro, di garantire ogni sera uno spettacolo, uno “sbario” ai turisti che arrivano nelle piazze del cuore antico ha confermato la destinazione enogastronomica. Eppure Mesagne non è che avesse tutta questa fama. Anzi. Arriviamo da anni in cui c’era una sorta di coprifioco nel centro città. Era difficile avvicinarsi ad alcuni vicoli perchè quelli erano quasi di proprietà privata. Girare in Villa Comunale? Meglio entro le 20 poi tutti a casa. Eppure l’intraprendenza di associaizoni di volontariato, chiesa, amimnistrazioni passate, singoli cittadini ha permesso di arrivare dove oggi siamo arrivati. L’immagine di Mesagne oggi e quel fiume di gente che passeggia per le strade, si incontra, si scambia esperienze e fa da cassa di risonanza per altri avventori. Ma basta questo per determinare definitivamente che Mesagne è una location privilegiata? Oppure bisogna fare altro per il futuro. Vogliamo aprire un dibattito su questo argomento per definire percorsi e prospettive per i prossimo anni. La serata di ieri con tre iniziative in contemporanea ha registrato un segno positivo su questo aspetto. Un successo grazie al lavoro silenzioso di tante persone, del coordimaneto di assessori come Anna Maria Scalera e Marco Calò. Le migliaia di famiglie che passeggiavano nel centro storico hanno finalmente calpestato le polemiche più aspre dei tanti gufi che a inizio estate raccontavano divertiti di una Mesagne vuota. Adesso si rendono conto che è una splendida realtà. Noi che siamo stati convinti fin dal primo momento riteniamo che è arrivato il tempo per strutturare l’offerta affinchè si possa intercettare una domanda nuova di turismo che porti economia fresca alla città. Il futuro deve passare dal confronto con gli operatori, le associazioni, gli organi di informazione e i cittadini che si mettono in gioco. Il futuro deve essere gestito dagli amministratori di oggi e di domani che hanno una idea strategica e che sappiano ascoltare tutti. Questa è la direzione e allora buon lavoro a tutti. Cosimo Saracino
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