Il regalo di Natale sta arrivando a tutti i pugliesi. Il costo dell’acqua sale (con valore retroattivo al 1° gennaio) di 4 centesimi al metro cubo per la fascia agevolata (che è stata ampliata da 73 a 76 metri cubi), di circa 10 centesimi nella «p1» (il range compreso tra 110 e 146 mc) e di 22 centesimi in quella massima (oltre i 256 mc).
Tale incremento – tecnicamente definito «articolazione tariffaria» – è stato adottato dall’Autorità idrica pugliese (Aip) nella riunione del 16 novembre scorso e poi approvato dall’Arera (l’Autorithy nazionale), meccanismo che Aqp si limita ad applicare in quanto ente gestore. Va precisato che oltre ai consumi le tariffe servono a finanziare gli investimenti, quelli che dovrebbero metterci al riparo dalla perdite.
La notizia è che i cittadini troveranno il conguaglio nelle bollette dell’ultimo trimestre (in parte sono già arrivate) perchè la delibera è stata pubblicata il 20 novembre e prontamente recepita da Aqp in concomitanza con l’invio della quarta bolletta (una coincidenza). La bolletta – va ricordato – comprende anche il costo della depurazione e della fognatura, che per gli utenti domestici non è aumentata. Aumenta invece per tutti (tre euro l’anno) la quota fissa, che per gli utenti domestici passa a 23,78 euro.
L’Autorità idrica pugliese attualmente è presieduta da Nicola Giorgino, sindaco di Andria, e del direttivo fanno parte il vicepresidente Carlo Salvemini – Sindaco di Lecce, Pompeo Molfetta, sindaco di Mesagne, Antonio Decaro, sindaco di Bari e Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis. Alla decisione del 16 novembre erano assenti i sindaci Decaro e Salvemini.
fonte La Gazzetta del Mezzogiorno