Comunicato Stampa: Provo a dire serenamente la mia anche se, nel tourbillon di polemiche infuocate ed accuse incrociate degli ultimi giorni, sarà difficile far sentire la mia voce.
Dall’inizio della consiliatura e attraversando le diverse crisi politiche ed i conseguenti rimpasti, io sono stato l’unico ad affiancare, per tutto il tempo che è durata, Pompeo Molfetta. Mi sono sentito, in qualche modo, punto di mediazione tra il sindaco e la maggioranza politica; anzi, per fare sintesi, tra sindaco e Toni Matarrelli. Ad entrambi sono grato per l’opportunità offertami di dare un contributo all’amministrazione della nostra città. Di entrambi penso che, al di là di ricostruzioni faticose e poco verosimili, siano portatori dei medesimi valori, autori dello stesso modo di fare politica e cioè nell’interesse alto della comunità. Entrambi mi hanno assicurato un assoluto rispetto, un’assoluta libertà, ambito largo entro cui ho operato con invidiabile tranquillità.
Dal mio cosiddetto ruolo di mediazione, dopo un lungo periodo di buon governo, ho riscontrato l’emergere di prime difficoltà, poi sempre più acute e ostative, determinate dall’incomunicabilità tra i due poli in ballo, sindaco da un lato, maggioranza dall’altro. Fino a giungere ad un punto di paralisi. Forse, ma le analisi a posteriori lasciano sempre il tempo che trovano, se altri soggetti avessero impiegato le proprie energie per insistere nella mediazione, anziché soffiare sul fuoco, coltivare la divisione, alimentare il dileggio, oggi non saremmo a questo punto. Ma tant’è, la situazione era complicata in maniera tanto irrimediabile da non poter più andare avanti.
Questo senza attribuire responsabilità al sindaco o al coordinatore della maggioranza che, ribadisco, meritano la più alta stima ed il maggiore rispetto, in egual misura. Marco Calò
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