COMUNICATO STAMPA: Abbassiamo i toni è il nuovo leit motiv di consiglieri ed assessori uscenti dallo sfiduciato governo cittadino di Pompeo Molfetta.
Siamo francamente rimasti sconcertati dalle uscite pubbliche degli ex assessori Calò e Scalera.
Il primo ci fa sapere di essere stato intermediario (nominato da chi?) tra Sindaco e maggioranza, per poi ammettere candidamente di aver fallito nel suo ruolo.
La seconda, dopo essersi privatamente affrettata a far sapere ai più di non aver mai firmato il documento di sfiducia al sindaco che riportava il suo nome, pubblicamente ci notizia di essere stata incaricata da Matarrelli a portare “visione politica” ad uno spento Pompeo Molfetta, poco interventista sui grandi temi.
Non ci dice, però, quali siano questi grandi temi e quale sia stata la visione politica illuminata che la stessa ha portato alla città.
Viene il dubbio che questi amministratori abbiano richiesto di abbassare i toni per non aprire gli occhi.
L’unica verità, perché oggettiva, è che per ragioni più personali che politiche (tant’è vero che il famoso “dissesto finanziario” ipotizzato da Matarrelli è sparito dal dibattito politico) hanno privato Mesagne di un Sindaco eletto dal Popolo e non per sintesi di politiche di Palazzo: tutto questo comporterà un aumento delle tasse comunali, anche questo dato certo, a discapito dei cittadini. Per dubbi in proposito chiedere al commissario prefettizio dott.ssa Cicoria.
Questo è l’unico vero grande tema.
Il resto sono interventi di chi prima ha appiccato il fuoco e ora cerca di fare il pompiere per spegnere quell’incendio divampato nelle coscienze civili di molti mesagnesi indignati da cotanta arroganza e superficialità di chi pensava di poter consumare un golpe nel silenzio generale.
Non sono i toni ad essersi alzati, ma le coscienze.
Chiunque abbia partecipato alla congiura di palazzo dovrebbe avere la dignità di tacere o – glielo auguriamo – la libertà di poter alzare la propria spina dorsale per raccontare a Mesagne come realmente sono andate le cose.
Facile farlo vis à vis nel chiuso di una stanza; difficile – lo capiamo – farlo pubblicamente; indecente dire qualcosa privatamente e tutt’altro pubblicamente.
Il Direttivo de La M