È trascorso già un anno dalla mia elezione alla Camera dei Deputati! Come rappresentante del collegio sono ancora particolarmente emozionato dell’importante compito affidatomi dagli elettori e intendo pertanto informali della mia esperienza parlamentare, presentando un primo bilancio. Per prima cosa voglio sottolineare che ho preso con grande serietà il fatto di essere il rappresentante dei cittadini di un intero territorio che raggruppa ben 18 città tra le province di Brindisi e Taranto presso la Camera dei Deputati. La mia assidua partecipazione alla vita parlamentare in Assemblea e all’interno della IV Commissione Difesa, coadiuvando in particolare l’attività del Capogruppo di Commissione, ne è una prova. Si tratta certamente di un dovere, ma è per me un grande onore l’essere stato citato più volte dalla stampa di riferimento circa la mia costante presenza alle attività parlamentari.
Nel corso di questo primo anno di Legislatura, che ha notoriamente condotto all’adozione di fondamentali misure economiche di promozione e uguaglianza sociale, mi sono occupato di molteplici temi collegati alla mia Commissione di riferimento. Intendo citare, tra i tanti, l’impegno nel rendere il parere alla Commissione europea circa l’adozione del Fondo europeo per la difesa che mira a promuovere la cooperazione per lo sviluppo delle tecnologie e attrezzature di cui l’Europa ha bisogno per far fronte alle sfide della sicurezza e della difesa correnti e future. Il buon lavoro svolto in questo ambito è stato rafforzato dalla mia partecipazione il 22 ottobre scorso, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati di Palazzo San Macuto a Roma, al convegno Ricerca e Sviluppo. Per una Comune Difesa Europea, organizzato dal Centro Studi Internazionali (Ce.S.I.) in collaborazione con Leonardo ed Elettronica Group in occasione della IX edizione del Festival della Diplomazia. A ciò si aggiunga la lettera di apprezzamento che la Commissione europea ha indirizzato al Presidente della Camera, Roberto Fico, con la quale l’importante Istituzione europea ha espresso la propria gratitudine per il lavoro svolto fino a definirlo una best practice nelle attività dei parlamenti. Un importante segnale della collaborazione in corso tra istituzioni europee e Camera dei Deputati, nonché del proficuo lavoro svolto da quest’ultima in tale specifico settore.
Per quanto concerne i temi della Difesa europea, sarò il delegato della Camera dei Deputati in occasione della Conferenza interparlamentare per la Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) in programma a Bucarest dal 7 all’8 marzo 2019. Un evento, tenuto durante la presidenza rumena del Consiglio dell’Unione Europea, che potrà contribuire ulteriormente al dibattito riguardante la necessità di una politica estera e di difesa comune nel nostro continente, analizzando tematiche quali il futuro della sicurezza in Europa, le prospettive del partenariato orientale, l’importanza del Mar Nero per l’Unione Europea, i risvolti della Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), il futuro europeo post-Brexit, le strategie europee per la regione del Danubio, cyber security e guerra ibrida, le sinergie con la NATO e l’allargamento dell’UE nei Balcani occidentali.
Con soddisfazione per la mia esperienza di giurista, ora anche di legislatore, è il contributo reso nella elaborazione della Riforma del Codice penale militare di pace adesso sul tavolo del Parlamento. L’iniziativa legislativa avviata, che è stata recentemente annunciata dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta nel corso della Cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Giustizia militare, consentirà una più efficace tutela degli imputati ed un più adeguato e completo esercizio della giurisdizione “con le stellette”. Un lavoro scrupoloso che mi ha consentito di essere il primo firmatario di una Proposta di legge ordinaria che introdurrà sostanziali “Modifiche al codice penale militare di pace, concernenti la definizione del reato militare nonché la disciplina e la procedibilità di alcune fattispecie di reato militare”. Una seria risposta alle esigenze di garanzia per il militare indagato, che potrà così essere sottoposto ad un solo procedimento penale anziché a due, come avviene oggi. Una nuova previsione normativa permetterà di perseguire come reati militari i delitti di violenza privata e di violenza sessuale, allo scopo di contrastare fenomeni di prevaricazione tra militari, spesso in danno delle donne in uniforme. Sarà dato rilievo alla volontà della persona offesa che potrà agire processualmente per chiedere la punizione del colpevole a tutela del diritto leso presentando, come avviene in campo penale comune, la querela. Altre disposizioni proposte saranno poi volte a aggiornare il codice penale militare in tempo di pace.
Intendo al contempo sottolineare la mia immutata attenzione verso i Gruppi del collegio e il territorio, al centro di rilevanti interventi alla Camera dei Deputati: il primo riguardante la situazione del Porto di Campomarino, il secondo inerente all’inaccettabile condizione del Centro per l’impiego di Brindisi. Ho costantemente desiderato rivolgere la maggiore attenzione possibile per stimolare occasioni utili al miglioramento della Sanità locale (sebbene la competenza ricada nei diritti potestativi della Regione Puglia) così anche la ricerca di un ricorrente propositivo dialogo con gli Amministratori locali. Il lavoro da fare è ancora molto e osservo il futuro con la medesima volontà di agire nell’interesse dei cittadini e degli elettori per portare avanti quei cambiamenti richiesti e necessari per l’Italia e il nostro territorio.