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Matarrelli: “L’agricoltura torni a essere il volano della nostra economia”

da Cosimo Saracino
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“Sono certo che l’agricoltura possa rappresentare un volano per l’economia e che debba tornare a essere protagonista in questo territorio. Perché, dopo una stagione infelice in cui i prodotti della nostra terra non hanno avuto un mercato, ci sono segnali incoraggianti”: lo ha sottolineato Toni Matarrelli, candidato sindaco per la coalizione “Insintonia”, nel corso di un incontro svoltosi presso il convento dei Cappuccini di Mesagne al quale hanno partecipato i vertici provinciali delle organizzazioni di categoria.

“Di agricoltura in questa campagna elettorale si è parlato pochissimo, anzi direi che è un tema che abbiamo affrontato soltanto noi”, ha aggiunto Matarrelli, “sia quando abbiamo costruito il programma sentendo le associazioni di categoria locali, sia in questo incontro in cui abbiamo voluto trattare l’argomento facendo riferimento anche al dramma della Xylella.

“Dobbiamo seguire l’esempio della viticoltura: lì dove l’intervento pubblico ha incoraggiato gli investimenti dei privati sulla qualità, si sono ottenuti risultati importanti. Oggi chi coltiva la vite riesce a produrre reddito, cosa che non avveniva da molto tempo. Il dovere delle istituzioni è quello di stare al fianco dei produttori per trovare uno sbocco anche negli altri settori dell’agricoltura che possa produrre reddito”, ha spiegato Matarrelli.

“Abbiamo voluto ricordare quanto su questo tema bisogna essere seri: coloro che gridano a soluzioni facili su temi quali l’Arneo e la Xylella hanno prodotto solo danni. Lì dove per l’Arneo gli agricoltori hanno seguìto le indicazioni delle associazioni di categoria hanno registrato risultati importanti, ottenendo l’annullamento delle cartelle. Quelli che hanno seguito il politico di turno che ha fatto promesse che non ha potuto mantenere, oggi pagano cinque volte tanto.

“Sulla Xylella – ha concluso Matarrelli – occorre svolgere un lavoro serio e che la Comunità europea, la Regione intervengano concretamente,  investendo subito denaro,  intanto per bloccare o limitare il fenomeno. E poi è necessario programmare un grande investimento per il futuro: vanno messi a dimora nuovi alberi d’ulivo, perché questo paesaggio caratterizzato per millenni dalla loro presenza non può rimanerne privo”.

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