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Salvaguardia degli equilibri di bilancio e assestamento generale – di Pompeo Molfetta

da Cosimo Saracino
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Sintesi dell’intervento del consigliere Pompeo Molfetta (Movimento Libero e Progressista) durante l’ultimo Consiglio comunale per l’approvazione degli equilibri di bilancio. 

Si tratta di un adempimento fondamentale e obbligatorio perché con esso si misura l’andamento dell’attività amministrativa rispetto alle previsioni di bilancio e di correggere eventuali disavanzi in corso d’opera per far si che i conti tornino comunque a fine esercizio. E’ un processo complesso che presuppone una puntuale ricognizione contabile di tutta l’attività amministrativa. In questa operazione sono coinvolti i settori che devono trasmettere, per la loro parte, i dati contabili che attestino se vi  è o meno la persistenza degli equilibri di bilancio di settore. Orbene, nonostante il dirigente degli uffici finanziari abbia regolarmente invitato un mese fa una nota esplicita ai vari dirigenti per rendicontare su andamento delle entrate, su eventuali debiti fuori bilancio, su variazioni nella contabilità dei residui, a questa nota non è stato dato riscontro, se non dagli uffici finanziari stessi e dal Comando di Polizia Municipale, gli altri dirigenti si sono avvalsi evidentemente del principio del silenzio assenso. Un fatto che i revisori dei Conti stigmatizzano con rudezza reputando invece fondamentale questo interscambio di informazioni. La mancanza di questa relazione virtuosa fra responsabile degli uffici finanziari e capi settori può produrre guasti importanti come  un eccessivo centralismo nella gestione delle risorse ed una deresponsabilizzazione parallela dei centri operativi maggiormente coinvolti nel controllo delle entrate e della spesa.

Uno dei più grossi problemi che questo ente continua ad avere sono i gravi ritardi che si accumulano sul versante delle rendicontazioni che inducono ad esporci a clamorose anticipazioni di cassa. Succede frequentemente che gli uffici finanziari non siano informati sullo stato di avanzamento dei LLPP, sui servizi d’ambito  ecc.. e che magari autorizzino spese sulla base di entrate accertate ma non riscosse. Così i soldi escono ad una velocità certa e calcolabile perché le imprese o le cooperative  battono cassa secondo gli stati di avanzamento dei lavori o i servizi svolti mentre i finanziamenti corrispondenti entrano dopo tempi talvolta biblici perché non rendicontiamo per tempo . Allora l’Ufficio è costretto a ritardare i pagamenti fino al limite del decreto ingiuntivo oppure a dar fondo generosamente alle anticipazioni di tesoreria. Questo è  un circolo vizioso che bisogna assolutamente interrompere.

Sull’assestamento generale e sulla salvaguardia degli equilibri la conclusione unanime a cui giungono gli uffici finanziari e i revisori dei conti è che tutti i parametri previsti per legge sono rispettati, che non sono superati i coeficienti strutturali di deficitarietà previsti per legge e che non ci sono debiti fuori bilancio da ripianare. Dunque non c’è bisogno di manovre correttive straordinarie e gli equilibri sono salvaguardati per l’oggi e per la chiusura dell’esercizio finanziario salvo imprevisti.  Si registra purtroppo il persistere del deficit strutturale di cassa ed il ricorso eccessivo alle anticipazioni : alla data dell’11 luglio risulta un saldo negativo di 2.214.737 euro  che si somma al debito accumulato al 31/12/ 2018  circa 3,4 ml.

E’ una valutazione fatta a 360° che riguarda il bilancio di competenza, di cassa e l’ accertamento dei residui –  I parametri più significativi oggetto della verifica sono: il rispetto del pareggio di bilancio finale  fra entrate e uscite, la congruità del FCDE ( fondo crediti dubbia esigibilità) accantonato  nel risultato di amministrazione del rendiconto 2018 (9.1 ml) e nell’ avanzo del bilancio di previsione 2019 (2,8 ml) a garanzia dei crediti contabilizzati che potrebbero non essere riscossi, la insussistenza di debiti fuori bilancio,  ed  il saldo dei residui riaccertati su cui si costruisce ormai praticamente l’avanzo di amministrazione e il cui utilizzo ormai è interamente vincolato. Mentre invece

Questa sostanziale tenuta dei conti dipende soprattutto da una programmazione finanziaria accorta e prudente nel bilancio di previsione 2019/21 approvato a marzo dal Commissario con i poteri della Giunta. Un bilancio in cui si riduce la spesa corrente, si sfronda copiosamente la spesa in conto capitale, si prevede un cauto recupero dell’evasione fiscale e della riscossione in generale, un aumento delle entrate da trasferimenti correnti ed un lieve aumento delle quote di compartecipazione per i servizi a domanda individuale. Il Commissario Prefettizio si inserisce nella scia degli interventi di risanamento programmati nel 2018 con l’approvazione della delibera n°5 del 2018 in cui il Consiglio indicò le linee guida per risanare il nostro bilancio.

Questo risultato  a sua volta discende direttamente dall’esito del rendiconto 2018, anch’esso approvato dal Commissario, che tuona come un giudizio finale sulla gestione finanziaria della anno precedente nel quale io avevo la responsabilità. E cosa rileva il consuntivo 2018?

  • Il pareggio fra riscossioni e pagamenti  si registra anzi il  dato in controtendenza che per la prima volta da molti anni le riscossioni in competenza superano i pagamenti
  • Che è aumentata la capacità di riscossione delle entrate tributarie grazie al provvedimento di  della riscossione volontaria ad Agenzia delle Entrate
  • Che relativamente alle anticipazioni di tesoreria nel 2018 abbiamo restituito di più rispetto all’anno precedente.
  • Che vi è stato un significativo alleggerimento della debitoria ed una riduzione dei tempi di pagamento del debito .
  • Che vi è un saldo positivo dei residui riaccertati al 31/12 ’18 per circa 11 ml di euro che ha consentito di avere un risultato di amministrazione di 9.110.905 ml di euro con cui si son potuti  accantonare i fondi obbligatori di riserva previsti dal nuovo sistema armonizzato. Il FCDE per 6.832.470 di euro, il fondo contenzioso ed altri accantonamenti .
  • Poco efficaci sono risultate invece le misure messe in atto per tagliare la spesa corrente, per  monetizzare adeguatamente il patrimonio e non siamo riusciti a ridurre il ricorso alle anticipazioni

Un risultato che potremmo definire debolmente positivo ma che, inverte decisamente la rotta e indica chiaramente la strada da seguire. E la strada da seguire è quella già intrapresa del rigore ma con  giudizio e ragionevolezza, perché chi è chiamato a governare, specie in un contesto di profonda crisi economica deve comunque a garantire i servizi essenziali alla città e ai cittadini sapendo di non poter gravare oltre su una fiscalità al limite della sopportazione.

Questo dicono le carte per le quali oggi decretiamo la salvaguardia, il mantenimento degli equilibri di bilancio senza negare i problemi strutturali che derivano ormai da almeno due consigliature e da una profonda crisi economica di cui i comuni sono vittime eccellenti.

Quindi io annuncio il mio voto favorevole all’approvazione di questa delibera ed il mio voto si assocerà, come facilmente presumibile, al voto favorevole della maggioranza che così ufficialmente adotta il bilancio di previsione varato dal commissario (speriamo senza variarlo) e approva di fatto  il consuntivo 2018 di cui io sarei il principale responsabile politico amministrativo .

Sarei curioso di sapere quali carte hanno letto, se ne hanno mai lette qualcuna, coloro i quali hanno sostenuto con rabbiosa determinazione che io avrei condotto le finanze del comune sulle soglie del baratro. L’analisi retroattiva dei documenti contabili racconta un’altra verità, perciò che nessuno più abbia a dire che io ho dissestato il bilancio è una questione d’onore oltre che di verità

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