Dopo il successo di pubblico dell’estate mesagnese gli imprenditori locali fanno a gara per conquistare uno spazio in Piazza dei Commestibili. A pensare che fino a qualche anno addietro i bandi di assegnazione dei locali andavano deserti e quei pochi occupati sono stati fittati ad un prezzo irrisorio. All’ultimo bando emesso dal comune per l’assegnazione di quattro locali hanno partecipato in 38. Il metodo di assegnazione premiava chi avrebbe fatto l’offerta economica più vantaggiosa. Gli uffici hanno registrato rilanci sul prezzo di fitto a metro quadro pari al 600 per cento. In particolare un box da 28 metri è stato aggiudicato per un importo di circa mille euro al mese, quando in passato il Comune chiedeva poco meno di 180 euro. Il percorso burocratico per i quattro locali non è ancora deficito, considerando che per due di questi gli stessi imprenditori hanno fatto offerte uguali e che quindi si andrà al sorteggio. Ma le proposte giunte al Comune hanno fatto riflettere sul valore simbolico che gli imprenditori stanno dando al Centro Storico. Nei prossimi mesi gli imprenditori dovranno sottoscrivere con il Comune un contratto di fitto che prevede una fideiussione, alcuni mesi come caparra e tre mensilità anticipate. Cautele che l’Ente vuole avere per non incappare in quello che è accaduto con altri imprenditori che avevano avuto l’assegnazione dei locali della piazza ma sono stati sfrattati per morosità. “Come Amministrazione comunale – diche l’assessore alle attività produttive Antonello Mingenti – siamo davvero soddisfatti che ci sono giovani che hanno voglia di investire nel Centro Storico. Questo obiettivo è frutto anche di un cartellone di MesagnEstate ben organizzato e che ha attratto tanti turisti. Vigileremo sul rispetto di tutte le clusole previste nel bando”.
Dalle prime informazioni le quattro attività che apriranno in piazza saranno tutte di somministrazione. In gara, per la verità, c’era anche qualche artigiano ma purtroppo l’offerta non è stata sufficiente per l’assegnazione. Tutto questo è accaduto mentre al Castello il rettore in pectore prof. Pollice, durante il convegno sul futuro del centro storico, raccomandava l’Amministrazione a tutelare le botteghe artigiane e i residenti evitando di aprire altri ristoranti.