Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviato questa mattina da Carmelo Rollo, presidente di LegaCoop Puglia, riguardante la denuncia delle minacce di cui è stata vittima la cooperativa Terre di Puglia di Mesagne che, dal 2008, gestisce le terre confiscate alla Sacra corona unita site negli agri di Torchiarolo, Mesagne, San Pietro Vernotico e Fasano.
I fatti risalgono a poco prima dell’inizio dell’estate, quando chi gestisce la cooperativa ha ricevuto alcune lettere minatorie contenenti frasi scritte in dialetto. Gli ultimi atti intimidatori si sono verificati nella giornata di sabato 19 ottobre: ignoti hanno manomesso gli impianti di irrigazione che si trovano nelle terre di Torchiarolo procurando un danno alla cooperativa di qualche migliaio di euro.
«In sei mesi tre lettere con minacce di morte e atti intimidatori. I soci della cooperativa Terre di Puglia di Mesagne che gestisce terreni confiscati alla criminalità, sono stanchi, ma non si arrendono. Due giorni fa l’ultimo episodio. Ignoti hanno compromesso l’impianto di irrigazione delle colture inserendo nelle tubature schiuma espansiva e mandando in tilt il sistema.
La cooperativa e i soci – afferma il Presidente Francesco Gigante – non si lasceranno intimidire e non hanno alcuna intenzione di chinare la testa davanti ad alcun tipo di angheria e minaccia”. Non mollano dunque i cinque soci lavoratori della Cooperativa inserita nel circuito di Libera Terra, che dal 2008 gestisce terreni coltivati a vite e a seminativi distribuiti tra i comuni di Mesagne, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Fasano.
“Condanniamo – ha affermato Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia – senza se e senza ma gli episodi di Mesagne, a cui si aggiungono i gravi atti di Torremaggiore e San Severo dove gente senza scrupoli ha svuotato i silos di due cantine sociali, vanificando il lavoro di tante persone oneste. Per quel che ci riguarda non ci facciamo intimidire, continueremo con più determinazione, se possibile, a promuovere le cooperative nate per la gestione di beni confiscati – afferma il presidente di Legacoop Carmelo Rollo – nonostante le intimidazioni, gli attentati o le minacce. Le esperienze sociali e lavorative di numerosi ragazzi, di tante persone coinvolte continueranno a rappresentare una opportunità di sana crescita per i nostri territori. Si tratta di imprese che devono fare i conti non solo con le criticità del settore e del mercato, ma anche con un nemico invisibile e al tempo stesso prepotente e vigliacco. Le cooperative appaiono l’anello più debole, più facile da colpire dopo l’affidamento del bene. Occorre sostenere modalità e strumenti garantiti dalle forze dell’ordine, che ringraziamo per la continua presenza e disponibilità perché non accadano più eventi di siffatta viltà. Chiediamo – conclude Rollo – a tutte le persone un maggiore attivismo sociale, un protagonismo reale per cambiare in meglio un paradigma del nostro territorio”.
Un episodio quest’ultimo di terre di Puglia che si ricollega alle missive con minacce personali arrivate a maggio scorso. Una era una lettera con delle croci sotto le quali la scritta in un dialetto sconosciuto “dovete morire”. Dello stesso tenore la lettera successiva con su scritto: dovete morire come cani; infine un portachiavi con la scritta “siete delle m….”. La cooperativa Terre di Puglia non era nuova a episodi di questo tipo. Ad inizio attività, nel 2008, si susseguirono alcuni atti incendiari che distrussero colture con conseguente danno economico. Ma dopo questi episodi più nulla, fino alla primavera scorsa quando le minacce sono riprese.
Questa mattina analisi multiresiduali saranno effettuate con campionamenti del terreno in profondità per verificare che prima della schiuma espansiva non sia stato introdotto alcun prodotto tossico o inquinante che abbia compromesso il raccolto, nella fattispecie del caso di cime di rape.
“Se così fosse – aggiunge Francesco Gigante – sarebbe azzerata tutta la produzione di rape di quest’anno e il danno economico sarebbe, per una piccola cooperativa come la nostra, davvero importante. Ciononostante non molliamo e continuiamo per la nostra strada, l’unica che conosciamo, quella della legalità”»
2 commenti
Spett.Le Redazione,
appare molto EVIDENTE e ASSURDO che
nessuna ISTITUZIONE, ASSOCIAZIONE O DI “SISTEMA”
abbia espresso vicinanza e solidarietà,
ad una delle Cooperative più VIGOROSE in gestione e trasformazione su beni confiscati alla criminalita’ pugliese denominata SCU.
Siamo un gruppo di persone, provenienti da gran parte dell’Europa, e siamo rimasti sconcertanti da quanto accaduto.
Sono passate diverse ore dal vostro articolo, ma non notiamo nessun fermo riscontro da organi importanti che ruotano nel sistema di libera. Pensiamo al sistema associativo Libera, al sistema consortile liberaTerra, al sistema di cooperazione di cooperare con liberaterra, ai presidi territoriali, ai comuni, alla gente comune.
Ci vien da pensare “La mafia nell’antimafia sociale”.
Abbiamo visionato tutti i siti internet e pagine social, nulla di nulla.
Addirittura, già prima dell’estate, i soci (gente seria e con grande spirito di responsabilità) avevano subito arroganti minacce, e nessuno, NESSUNO, dice nulla.
Un vociare orrendo, proveniente dal centro di roma, ci manifesta invece, che ci sia qualcosa che non QUADRA, poteri forti, poteri campani emiliani sicilian. Libera, Libera, tanto amata e rispettata Libera.
Manifestazioni di piazza, piantumazioni di ulivi, piantumazioni di semi di giustizia.
Abbiamo avuto la possibilità di degustare i loro prodotti pugliesi, trasformati con dedizione e responsabilità,
ALTISSIMA e RIGOROSA ci ricorda ancora quel profumo di negramar in bocca dal nome RENATA FONTE.
Ragazzi che non devono essere lasciati soli.
Ragazzi con un coraggio immenso.
STATE ATTENTI RAGAZZI, il vostro lavoro in Puglia iniziato tanti anni fa deve continuare e deve pulire le
coscienze del vostro sistema che vi circonda.
Ringraziamo infinitamente la Legacoop Puglia per aver dato voce a questa terribile vicenda e ci auspichiamo che non accada nulla. Vi conisgliamo di andarli a trovare a Mesagne, città dai mille colori, puliti e profumati.
Il profumo della legalità. Centro storico di Mesagne.
Amici contro le mafie Londinesi, Francesi, Spagnoli, Tedeschi, Italiani e Svizzeri
Peccato che sui social la cosa sia stata ben discussa.
Commenti chiusi.