Home dal Comune Legittima e in linea con i dettami costituzionali la nomina dei consulenti del Sindaco

Legittima e in linea con i dettami costituzionali la nomina dei consulenti del Sindaco

da Cosimo Saracino
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Sembra essere giunta ad un punto fermo la discussione sulle preoccupazioni della minoranza rispetto alla nomina dei Consulenti politici del Sindaco. Una vicenda evidenziata diverse volte dall’opposizione in consiglio comunale e poi trasferita in prefettura quando, il 23 luglio scorso, l’avv. Rosanna Saracino e altri Consiglieri comunali di minoranza si erano recati per esprimere le loro “doglianze” rispetto alla scelta dell’Amministrazione comunale di nominare Calò, Stella, Calabrese e Piro come consulenti. Uno dei dubbi evidenziati dalla minoranza faceva riferimento alla scelta del Comune di nominare i consulenti basandosi sul regolamento degli uffici e dei servizi. Dopo l’incontro a Brindisi, il prefetto Guidato aveva inviato al Sindaco una lettera per segnalare le problematiche evidenziate dall’opposizione e chiedere una relazione. Il Sindaco rispose all’Autorità di Governo il 13 agosto.

Nelle ultime ore, invece, è giunta in Comune la risposta definitiva del Prefetto che fa luce sui dubbi dell’opposizione e conferma la scelta del sindaco. Il Prefetto risponde dopo aver chiesto chiarimenti al Ministero degli Interni. Dalla missiva si evince che il Comune di Mesagne deve dotarsi di un apposito Registro in cui far confluire i nominativi dei “volontari che svolgono l’attività in modo non occasionale” e garantire a questi la copertura assicurativa. E deve dotarsi di un Regolamento specifico. Rispetto alla scelta di “conferire incarichi a titolo volontario e gratuito e riguardo collaborazioni avviate al fine di realizzare nuove forme di partecipazione diretta dei cittadini ed espressione della cosiddetta sussidiarietà orizzontale”, tanto decantata dal Comune nella relazione al Prefetto, nella missiva dell’Autorità di Governo si legge: “che la Corte dei Conti ha ritenuto che la promozione della cittadinanza attiva possa essere esercitata dai Comuni con modalità di collaborazione che trovi diretto fondamento nell’autonomia regolamentare, riconosciuta agli enti dall’art 117 della Costituzione. Si riconosce, pertanto, all’ente locale la facoltà di ricorrere a volontari che a titolo individuale intendono promuovere iniziative per il soddisfacimento di interessi comuni, anche se gli stessi non risultano inseriti in organizzazioni del terzo settore”.

Inoltre, la Corte dei Conti si dice favorevole al coinvolgimento dei cittadini “come principio di solidarietà orizzontale (..) principio aperto a raccogliere le esperienze sociali di collaborazione che trova fondamento nell’art. 118 della Costituzione”.  In riferimento alla vicenda di Mesagne, il Comune secondo il Ministero “difetterebbe dell’esistenza di un apposito regolamento comunale che disciplini in modo specifico le modalità di promozione e partecipazione attiva della cittadinanza”. Il riferimento nei decreti all’art. 98 del regolamento degli uffici e dei servizi non è sufficiente ma occorre regolamentare l’attività di volontariato al “fine di garantire la regolarità dell’azione amministrativa”

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