Niente ansia da prestazione: è la prima regola fondamentale per sopravvivere alla didattica a distanza che al tempo del coronavirus sta mettendo a dura la prova gli equilibri di tante famiglie mesagnesi (e italiane), già turbate dalla prolungata reclusione e dalle convivenze forzate.
I risultati del decreto legge Cura Italia, che ha stanziato 85 milioni per la didattica a distanza, potenziando piattaforme e strumenti digitali per le scuole, fornendo alle famiglie dispositivi digitali e connettività, si sono visti poco prima di Pasqua: il preside Daniele Guccione del secondo circolo didattico “Giovanni XXIII”, grazie a un’autista che ha messo a disposizione il comune di Mesagne, ha fatto recapitare alle famiglie in difficoltà 32 tablet, iniziando a mettere ordine nella gestione dell’istruzione dei propri ragazzi al tempo del Coronavirus.
“Gli altri dispositivi come notebook e tablet sono già stati acquistati insieme a 24 sim con relativi pocket -, aggiunge il preside Guccione -, ed entro la fine del mese saranno consegnati” prosegue sottolineando le difficoltà di attivare in tempi brevi le procedure come l’accredito ministeriale, acquisti, consegna a scuola, messa a punto, organizzazione delle consegne a domicilio gravate dagli oneri burocratici.
Ma il preside con il suo team si è attivato fin da subito “per offrire i dispositivi digitali in comodato d’uso gratuito e la connettività necessaria per fare scuola da casa alle famiglie in difficoltà che non hanno le possibilità economiche per dare ai propri figli un dispositivo e la connessione per seguire le lezioni da casa”.
“Le nostre aule da luogo di aggregazione e di socialità si sono trasferite nei canali telematici per atterrare ogni mattina nei salotti e cucine di tutte le case che hanno un figlio in età scolare -, commenta il preside Daniele Guccione -. Ma non tutti pensano che ci debba essere una condizione preliminare ed indispensabile: avere i mezzi per potersi connettere”.
Dunque, con la consapevolezza che la didattica a distanza non possa certo salvare la scuola, in questo momento, è un espediente cui non abbiamo alternativa e i genitori che, certamente, non sono insegnanti, ma educatori devono svolgere più che mai questo ruolo, aiutando i figli a stare dentro il processo di apprendimento. Ora non avremo scuse: abbiamo tutti gli strumenti per la didattica telematica. Armiamoci di pazienza e responsabilità.
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Finalmente un grande dirigente scolastico.
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